Premio speciale ad Antonino Gallotta al IV Concorso Internazionale di Poesia “Città di Serre”
Testo di Antonino Gallotta, foto di fausto Bolinesi
Si è svolta a Serre, la sera del 18 gennaio 2014 nell’affollato auditorium comunale “Marco Simoncelli”, la cerimonia di premiazione del IV Concorso Internazionale di Poesia “Città di Serre” organizzato dalla Associazione Storico-Culturale “Le Serre”, con il contributo del Centro Culturale “IL SAGGIO” di Eboli e con il patrocinio del Comune di Serre. Nel corso della manifestazione è stato assegnato un premio speciale per il suo legame ed il suo impegno in favore del territorio ad Antonino Gallotta, che ha partecipato con la poesia “Piume e criniere”.
Pubblichiamo la poesia “Piume e criniere” e il commento alla stessa dell’autore.
Per visualizzare la poesia clicca Qui
A Serre, cittadina incuneata nel vasto territorio dominato dai venti degli Alburni, si è tenuta una interessante edizione del Concorso Internazionale di poesia. Ho a cuore, dai tempi della presenza della razza governativa dei cavalli allevati a Persano, il destino delle contrade che lambiscono il Vallo di Diano e il Cilento. L’analisi introspettiva mi ha spinto a considerare diversamente i principali avvenimenti accaduti dal 1860 al 1972. Le piume dei bersaglieri proiettano i fatti di cui fu massimo esecutore il famigerato Cialdini, dando l’ordine, ben eseguito, di assaltare e distruggere intere comunità , pacifiche per indole e scelte di vita, con il sottile alibi di debellare il cosiddetto “brigantaggio” in merito a manovre politico-militari ordite soprattutto dagli inglesi in combutta con i piemontesi. Le criniere dei cavalli si contrappongono efficacemente quali emblema della ricchezza di una terra che ha vissuto di luce intensa per più di due secoli, con l’ausilio di normative ergonomiche mai più superate. Il Barbieri della poesia, Colonnello di Cavalleria, dette prova di grande coraggio durante le battaglie tra tedeschi e alleati nel 1943, quando dovette fronteggiare e gli assalti alla Casina Reale e la difesa del posto di lavoro di 250 dipendenti, con implicazioni per il rispetto della vita umana. I passaggi brevi, ma sofferti, sopratutto intuibili nella poesia in esame, si avvalgono del suggello delle verità storiche del periodo difficile, diversamente esibito in alcuni libri di storia, al cospetto di scelte nel terzo millennio ancora possibili e francamente auspicabili, nella direzione del punto di incontro con masse giovanili in cerca di lavoro . Antonino Gallotta
Devi effettuare l'accesso per postare un commento.