Nella serata di beneficenza, Persano incanta i benefattori
Testo e foto di Fausto Bolinesi
Nel corso dell’applaudito concerto di chitarra e voce tenuto in occasione della serata di solidarietà in favore dei terremotati di Accumoli, il maestro Espedito De Marino ha più volto sottolineato la bellezza e l’acustica perfetta di quella che è di moda definire “location”, vale a dire il cortile del palazzo reale di Persano. Noi, ovviamente, lo sapevamo già non solo perché come associazione qui abbiamo organizzato altri eventi musicali, ma perché le volte di quel porticato hanno amplificato le nostre voci fin da quando eravamo bambini. Tuttavia, avere una sorta di legittimazione ufficiale da un grande musicista, è stato motivo di grande soddisfazione, come se il riconoscimento fosse stato fatto alla nostra persona. Non sembri una esagerazione: chi, come noi e i nostri amici dell’associazione, ha “Persano nel Cuore” sa che ogni complimento, ogni carezza a Persano e a ciò che resta, li sentiamo nella nostra anima e sulla nostra pelle. Così come diventa una vera e propria ferita sul nostro corpo, ogni oltraggio, ogni danno, intenzionale o anche semplicemente dovuto all’incuria, che subisce non solo ogni manufatto, ma l’intera tenuta. Quella che ieri sera è stata fatta a Persano, e quindi a noi tutti, è stata una grande carezza. Lo è stata per le parole di apprezzamento che ha avuto, come abbiamo sottolineato, il maestro De Marino, ma lo è stata anche per l’organizzazione veramente perfetta della serata da parte delle autorità militari presenti nelle persone dei colonnelli Capriglione e Troisi, rispettivamente comandanti della Caserma Ronga e del Comprensorio militare. Come già annunciato, si è trattato di una serata di beneficenza voluta e organizzata dalla nostra amica e socia Donata Iorio alla quale va tutta la nostra riconoscenza per averci dato la possibilità, ancora una volta, di tornare a Persano, di respirarne l’aria, di godere dei suoi silenzi. Come sempre, nel momento di andare via, a fine serata, veniamo presi dal desiderio di restare ancora, magari tutta la notte, all’aperto e di aspettare l’alba per rivedere il sole sorgere dal profilo degli Alburni. E non è detto che non lo faremo…
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