Il Natale a Persano era il profumo di mandarini…
Testo di Fausto Bolinesi
Il Natale a Persano era il profumo di mandarini e l’odore di broccoli e di zeppole che le mamme e le nonne friggevano quando i bambini erano a letto, perché la tradizione (o la prudenza) voleva che i bambini non dovessero assistere. Erano le mani screpolate dal vento di tramontana quando raccoglievamo il muschio per il presepe della chiesa, che a noi sembrava grandissimo. Era l’albero di Natale autarchico, naturale, quasi mai d’abete, che di quello tradizionale natalizio non aveva forse la forma, ma di certo l’anima. Era la semplice e sentita cena della vigilia, nella quale non dovevano mancare il baccalà, le olive e i broccoli lessati conditi con olio e limone. Erano i “grandi” che giocavano a carte alla “bestia” o alla “stoppa” fino al mattino nel “Dopolavoro”. Era la Messa della notte di Natale, il freddo, l’odore dell’incenso, la bella voce di Don Vittorio. Era il pranzo di Natale, quello sì, ricco: la pasta al forno, quella vera, ricca di pezzetti di uova sode, salame, mozzarella, polpettine. Era lo sfrigolio della fiamma della candela accesa quando piegavamo fra le dita le bucce dei mandarini facendo schizzare sulla fiamma stessa il liquido in esse contenuto creando così dei mini-lanciafiamme. Ma era anche la paura che avevamo noi bambini dei lupi mannari: una tradizione che faceva a cazzotti con la fede oltre naturalmente che la logica, secondo la quale diventavano tali coloro che nascevano la notte di Natale. Natale era “solo” questa atmosfera, non era una festa di luci e di regali. Quelli non li trovavamo sotto l’albero, ma sotto il camino perché li portava la Befana il sei gennaio, così che la festa dell’attesa si prolungava fino a quel giorno. Il Natale a Persano era un sentimento intimo e al tempo stesso collettivo di festa, di arricchimento interiore al quale partecipava lo stesso Persano che non consideravamo una località, ma un’entità animata, un membro della nostra famiglia. Anzi il capo di una grande famiglia che questa festa rendeva ancora più unita: Persano non festeggiava il Natale, ma era il Natale che festeggiava Persano…
Buon Natale, buon Natale di pace e di serenità a tutti.