I grandi cavalli del passato nei ricordi dei grandi cavalieri
Vale la pena percorrere mille chilometri in auto per essere presenti ad un convegno sui grandi cavalli del passato? Sì, vale la pena, quando il convegno si tiene a Firenze nella bellissima struttura del Centro Ippico Toscano (ricavato da una discarica!) e a parlare di cavalli sono due campioni olimpionici come Mauro Checcoli e Paolo Angioni, medaglie d’oro a Tokio, e due grandi amazzoni come Giulia Serventi e Nelly Pasotti Mancinelli. Vale la pena perché non capita tutti i giorni di ascoltare dalla viva voce dei protagonisti la storia, i particolari, gli aneddoti delle loro imprese sportive che hanno dato lustro e onore all’Italia in una disciplina, l’equitazione, che dovrebbe avere, e certamente aveva, come elementi distintivi l’eleganza e l’onore. Vale la pena, quando ad organizzare il convegno è una associazione che si prefigge lo scopo di promuovere il sistema naturale di equitazione, elegante e vincente, elaborato da Federigo Caprilli vanto della cavalleria italiana. Vale la pena quando si viene coinvolti dall’emozione di Nelly Pasotti Mancinelli che nel parlare dei grandi cavalli del passato inevitabilmente ricorda il grande e indimendicabile Graziano Mancinelli, oro olimpico nel 1972. Vale la pena quando, senza che ci fosse stato alcun accordo, si prova la gioia di incontrare persanesi residenti in Toscana convenuti dopo aver appreso del convegno dal nostro sito internet. Vale la pena quando, nel mettersi in posa per una foto ricordo, ci si accorge che all’eccitazione di essere accanto a un campione olimpionico come Mauro Checcoli, si aggiunge l’orgoglio di essere nati o essere vissuti a Persano, il sito reale che ha un posto importante, se non fondamentale, nella mondo dell’equitazione italiana. Vale la pena quando ci si rende conto di rappresentare in queste occasioni i tanti persanesi sparsi in italia e nel mondo che, potendolo, avrebbero sicuramente partecipato. Ma vale la pena soprattutto perché si ha… “Persano nel Cuore”.
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Invitata dal moderatore, il Generale di Cavalleria Pino Bacco, “Persano nel Cuore” ha partecipato al convegno “I grandi cavalli del passato” che si è tenuto a Firenze il 29 ottobre 2011 presso il Centro Ippico Toscano in Via dei Vespucci, 5. Una delegazione della nostra associazione è stata presente all’importante evento organizzato, oltre che dal Centro Ippico Toscano presieduto dal dr. Lapo Mazzei, dall’Accademia F. Caprilli presieduta dal dr. Adriano Capuzzo. Alla manifestazione sono intervenuti i grandi dell’equitazione mondiale come i campioni olimpionici Mauro Checcoli e Paolo Angioni, e le amazzoni Nelly Pasotti-Mancinelli e Giulia Serventi.
Riportiamo il commento e le considerazioni di Antonino Gallotta, presidente di “Persano nel Cuore”, presente alla manifestazione.
Presso il Centro Ippico Toscano si è tenuta una grande lezione di Equitazione, data dai Maestri che, avuto l’insegnamento dai primi allievi del grande Federigo Caprilli, morto nel 1907, ne perpetuano la tradizione sia sui campi di gara che nei convegni organizzati. L’evento ha voluto rappresentare una tappa in un processo divulgativo delle benemerenze acquisite in un secolo di storia dalla nostra equitazione. Attraverso le foto , i documentari, i commenti, gli aneddoti legati alle vicende delle gare ippiche siamo venuti a conoscenza della preparazione dei cavalli e dei cavalieri , delle performances , dei successi conseguiti rispetto ai cavalieri stranieri , che da sempre montano cavalli dei loro pregiati allevamenti . Mi riferisco in particolare ai tedeschi, francesi , inglesi, irlandesi che , supportati da grande cultura equestre, per emergere hanno dovuto copiare la nostra equitazione di Pinerolo e Tor di Quinto.
Il Colonnello Paolo Angioni ha tracciato un percorso dell’equitazione italiana partendo dal dopoguerra con I successi dei fratelli d’Inzeo , montati su cavalli italiani come Pagoro, Somalo, Merano , Posillipo, prodotti degli allevamenti del Sud, in Provincia di Salerno. Negli anni dal ’50 al ’70 netta è stata la supremazia della scuola caprilliana, saldamente applicata a Passo Corese, nuova sede dell’istruzione per civili e militari, dopo la sciagurata soppressione della scuola di cavalleria di Pinerolo.
Dall ’Ing. Mauro Checcoli abbiamo appreso le tensioni e le ansie giovanili dei grandi successi ottenuti con la conquista degli allori olimpici individuali e a squadra, avuti, oltre che per l’impegno personale, per la superiore tecnica applicata nei durissimi percorsi di campagna.
Le gentili amazzoni Nelly Pasotti Mancinelli e Giulia Serventi hanno rappresentato il credo equestre di alto livello in virtù dell’impegno profuso e dei numerosi concorsi vinti , in tutti i campi d’Europa.
Il Generale Giuseppe Bacco, pugliese di nascita, conoscitore dell’ambiente equestre e ottimo cavaliere di concorso , della scuola di Piero D’Inzeo a Montelibretti, ha tracciato le linee di base per il riuscitissimo convegno a tema “ grandi cavalli e grandi cavalieri”. Abbiamo ricordato insieme il buon cavallo da concorso Presago da Ermellino e Riflavia , nato presso l’allevamento di Persano nel 1964.
Anche Annibale Rossi di Medelana, ardito cavaliere di completo negli anni ’60 e ’70, ha presenziato al convegno. Allevatore di cavalli da concorso nella sua proprietà del Terriccio, auspica un’inversione di tendenza nell’utilizzo del cavallo italiano abbinato al rispetto dei canoni dei principi basilari della nostra equitazione di campagna.
Alduino di Ventimiglia di Monteforte, il salvatore della razza di Persano , serbatoio inesauribile per tanti anni nel rifornire le scuole italiane di soggetti adatti per la monta caprilliana, ha avuto parole accorate di consenso per il convegno in corso esprimendo l’auspicio che possa ricrearsi una scuola di equitazione degna del passato, inserita in un filone culturale a vantaggio delle nuove generazioni. Appropriati i due documentrari dell’Associazione “Persano nel Cuore” in cui il primo del 1950 ci fa vedere Pagoro , della razza di Persano, compiere un percorso di campagna, montato dall’allora Ten. Piero D’Inzeo. Dopo è seguito il documentario “Cavalli tra i templi di Paestum”, in cui si evince ,oltre che la qualità delle tecniche allevatorialii in auge allora, anche l’accompagnamento della mandria ad opera degli uomini a cavallo, scelti tra i giovani che avevano svolto la ferma militare frequentando i corsi di equitazione per la truppa dei reggiment i ippomontati.
Il Presidente della FISE Andrea Paulgros, ritenendosi soddisfatto per la tematica svolta, ha ringraziato i presenti per i sacrifici che si fanno in nome di tali progetti, augurandosi di poter contribuire alla realizzazione anche in presenza delle attuali difficoltà.
In ultimo il Presidente del Centro Lapo Mazzei , dall’alto della sua esperienza di grande manager agricolo industriale, ha raccomandato di perseverare nelle grandi idealità, di avere cariche di ottimismo, anche se il momento che stiamo vivendo tutti non è certo facile. Si è detto disponibile a proseguire negli incontri, rimarcando la necessità di lavorare sodo per il raggiungimento degli obiettivi sani.
Antonino Gallotta
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