Hera Argiva è venuta a Persano…

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Testo, foto e video di Fausto Bolinesi

La macchina del tempo non ci risulta sia stata ancora inventata, ma chi ieri sera 12 ottobre 2019 era a Persano ha avuto l’impressione di esserci salito. Ci ha pensato prima Nadia Parlante, la nostra dotta e colta amica, con la sua accattivante e piacevole narrazione, a far rivivere le giornate persanesi della corte borbonica per poi accompagnarci anche fisicamente in quegli ambienti ora aperti al pubblico in cui il re, la regina ed il loro seguito trascorrevano il “tempo della cacce”. I Cantori di San Lorenzo poi, con una intuizione scenica geniale di Filomena Sessa perfettamente realizzata nella sua ieratica solennità da Antonella Ceriello, ci hanno mostrato come dal culto di Hera Argiva sia giunti a quello della Madonna: la suggestione creata e l’emozione procurata dalla processione della dea verso la Cappella del palazzo reale ed il suo ingresso in questa per diventare Madonna non saranno facilmente dimenticate dai fortunati presenti, indipendentemente dalla loro fede, soprattutto da quanti sono nati o sono vissuti a lungo in un luogo, appunto Persano, che ha eletto sua patrona la Madonna delle Grazie. Suggestioni ed emozioni sono poi continuate nel salone di rappresentanza del Circolo ufficiali del Palazzo reale grazie alla fisarmonica del maestro Armando Rizzo, alle coreografie di Antonella Ceriello, al coro del maestro Alfonso Fiorelli e con i brani di Pirandello, Erminio, Liuccio, Scotellaro e di Alessandra Gallotta letti da Anna Bambino, Raffaele Sansone e Vincenzo Pietropinto. Grazie dunque ai Cantori di San Lorenzo, tra i cui componenti c’è anche un po’ di Persano, dal momento che ne fa parte, oltre al già citato Raffaele Sansone, nipote della medaglia d’argento al valore aeronautico Mario Sansone, Cecilia Carrozza, nipote del mitico Matteo Califano. Il merito di aver organizzato questa serata va ad Alessandra Gallotta che, oltre che autrice, ha anche curato la scelta dei testi. Naturalmente tutto è stato reso possibile, in aggiunta all’autorizzazione all’accesso al comprensorio militare del comandante, il colonnello Fausto Troisi, dalla cortese disponibilità del personale militare addetto alla sicurezza e al controllo e dalla fattiva collaborazione del sergente maggiore D’Argenio e del caporalmaggiore D’Andrea, oramai nostri “vecchi” amici. Ma se, in questo decimo anno di vita della nostra Associazione, possiamo trarre un bilancio più che positivo della nostra attività, lo dobbiamo a chi ha trasformato in autostrada la strada tracciata e aperta dal suo predecessore, il colonnello Carmine Ferrante. Ci riferiamo all’attuale comandante del Reggimento Logistico “Garibaldi” il colonnello Stefano Capriglione. Grazie a lui, alla sua sensibilità, al suo attaccamento oltre che alla patria, alla nostra terra con i suoi tesori, la sua storia e la sua cultura, siamo cresciuti e abbiamo realizzato eventi che hanno contribuito a valorizzare questo autentico tesoro che è Persano. Grazie a lui abbiamo la nostra sede proprio nel Palazzo reale, il che ci inorgoglisce perché lo vediamo come un premio al nostro impegno, alla nostra serietà, come un riconoscimento al nostro amore sincero e quindi disinteressato per questo luogo in cui molti di noi sono nati e hanno vissuto a lungo. Un luogo che amiamo e che difenderemo, nel nostro piccolo, da ogni tentativo di speculazione. Con soddisfazione constatiamo che la platea degli estimatori di Persano, e nostri, si allarga sempre di più e in particolare ci ha fatto piacere la presenza, oltre a quella oramai storica del nostro amico Vito Eliseo, di altri amici, cittadini e amministratori di Serre con i quali è prevedibile e auspicabile una proficua collaborazione. Intanto godiamoci le piacevoli emozioni di quest’ultima serata, ancora fresche come l’aria che a pieni polmoni abbiamo respirato, come facciamo sempre, mentre lentamente percorriamo in auto il viale che ci porta verso l’uscita dal comprensorio finché, oltrepassato il posto di controllo, non diamo l’arrivederci a Persano. Arrivederci, perché il nostro non è mai un addio.

Author: Fausto Bolinesi

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