Dal più leggero al più pesante dell’aria: dal dirigibile di Umberto Nobile all’aereo di Mario Sansone
Testo e foto di Fausto Bolinesi
Nella sala delle conferenze del MOA – Museum of Operation Avalanche- il 21 gennaio si sono ricordati Umberto Nobile e Mario Sansone. La serata è stata organizzata con il patrocinio del Comune di Eboli, del Centro Studi Storici “Il Saggio” e l’Associazione Persano nel Cuore. Dopo i saluti del Sindaco Massimo Cariello e di Giuseppe Fresolone, direttore del MOA, Armando Voza, biografo del generale e tra gli organizzatori della serata, ha parlato di Nobile e dei suoi rapporti con Eboli, città di provenienza della sua famiglia. Alessandra Gallotta, in sostituzione del Presidente di Persano nel Cuore Antonino Gallotta, ha ricordato Mario Sansone e le sue imprese. Nobile e Sansone sono stati pionieri dell’aeronautica. Il primo ha costruito un mezzo, il dirigibile, il più leggero dell’aria, con il quale ha raggiunto il Polo Nord per ben due volte, anche se la seconda spedizione si concluse tragicamente. Il secondo, perito durante una esercitazione con il più pesante dell’aria, l’aereo, fu tra i primi componenti della “pattuglia folle”, come fu chiamato quel nucleo di piloti acrobatici che diedero vita a quelle che sarebbero poi diventate le frecce tricolori. Le differenze tecniche tra il dirigibile e l’aereo sono state illustrate da Marzio Cuoco, generale di Brigata aerea della riserva. Interessante è stato scoprire i vantaggi e gli svantaggi del dirigibile e le scelte del governo italiano dell’epoca in favore dell’aereo, considerato soprattutto come una nuova arma da guerra. Le voci di Educarteatrando hanno inframezzato gli interventi dei relatori con delle scene tratte da un testo teatrale sulla vita di Umberto Nobile, mentre di Mario Sansone, medaglia d’argento al valore aeronautico, si è ricordata la scelta dei genitori di donare alla Patria le medaglie d’oro e d’argento guadagnate da Mario nei cinque anni di permanenza nella pattuglia folle. La serata è stata un degno tributo a due persone che in comune hanno avuto l’amore per il volo, costato ad uno la vita, all’altro anni bui di sospetti e di accuse, dopo la tragedia dell’Italia, dai quali fu completamente scagionato alla fine della seconda guerra mondiale.
Alessandra Gallotta
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