Cavalle al pascolo
Di Antonino Gallotta
“Vai, metti gli stivali di cuoio, monta Vangola e gira le puledre di tre anni che stanno in
fondo al parco”.
Era un’operazione che veniva fatta tutti i giorni. A sera rientravano nel capannone per
trascorre la notte. Franceschino Raso sapeva del mio desiderio di montare
a cavallo e aveva già provveduto a “vestire” Vangola, la cavalla di servizio veloce e sicura,
1\2 sangue inglese da Lautarus e Mangola.
Le puledre attendevano in fondo al parco, sotto gli alberi, ed erano impazienti di
lanciarsi al galoppo a coprire i duemila metri di distanza che le separavano dal grosso
padiglione, ove di solito trascorrevano la notte. Inoltre nel padiglione consumavano la
razione di biada (tre kg a testa) e 4 la balle di fieno sistemate nelle greppie in alto lungo la
filiera delle mangiatoie.
Velocemente riducevo di un altro punto la cinghia della sella di batteria e incitavo Vangola
lungo la discesa di Mena Nova verso il gruppo in attesa.
Le puledre, allineate testa-coda, attendevano il segnale per il rientro alla base.
La capo puledre Reziosa grigia da Tancredi e Leziosa, inarca le reni, scuote la coda,
lancia un nitrito e segnala la partenza alle compagne.
In ordine, in fila per due, percorrono a velocità sostenuta la distanza lungo la staccio-
nata, nel sentiero infilato tante volte al galoppo di volata.
Vangola risentiva dell’atmosfera da “corsa” e nonostante la trattenessi, si lanciava al
galoppo arrivando prima del gruppo al cancello d’ingresso.
Ringraziamo Antonino Gallotta, Presidente onorario di Persano nel Cuore che ci ha fatto ricordare, rivivere o solo immaginare una galoppata in quel magico posto che ci portiamo nel cuore.
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