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Quella porta chiusa in faccia alla tenerezza

Posted by on 14:06 in Notizie | 0 comments

Abbiamo ricevuto una lettera che ci ha sorpreso e anche commosso. Una lettera bellissima scritta da chi, a conferma di quanto sosteniamo, pur non essendo nata né aver mai abitato a Persano, è “persanese” a tutti gli affetti. La pubblichiamo molto volentieri e ringraziamo Eugenia per averci reso partecipi di queste sue riflessioni.

Non posso fare a meno di riflettere sugli ultimi avvenimenti e constatare che qui si punisce la “tenerezza”.Ho sempre pensato che questo sentimento alberga in tutti.Io l’ho vista in faccia la tenerezza, l’ho vista anche nelle persone che hanno perso tutto, che si sono giocati tutto: amore, dignità, coscienza, rispetto; l’ho vista negli occhi degli ergastolani, i portatori di “fine pena: MAI” che conservano, nonostante tutto, la tenerezza, e questo ti fa amare ciò che … non potrebbe essere amato.In questi giorni non ho potuto fare a meno di considerare come un mondo che non colpisce la delinquenza, non colpisce la cattiveria né l’arroganza, né l’indifferenza e tanto meno l’immoralità, che passa sopra ad ogni sorta di storture e brutture, che giustifica, minimizza e tollera ogni crimine, colpevolizzi, anzi, minimizzi la “tenerezza”.Perché teneri sono questi miei amici così prostrati davanti ad una porta chiusa; teneri sono nel volere, di tanto in tanto, ritornare in quella che fu per anni la loro casa e dove hanno lasciato una parte di cuore.Non capisco perché tanto disprezzo per questi figli che si sentono ancora “persanesi”, nonostante decisioni indipendenti dalla loro volontà li abbiano allontanati dal luogo di origine, e tanta indifferenza per il fatto che potervi ritornare riesca ancora a stringerli in un abbraccio e partecipando ad una Santa Messa e percorrendo con occhi velati un tratto di quelle stradine dove erano le loro abitazioni e dove, bambini, un po’ limitati dalla tutela del luogo, vivevano legami più forti e sinceri. Perché tanto disprezzo per sentimenti e sensazioni mai sopiti. E’ molto frustrante sentirsi rifiutati, ma sentirsi rifiutati da chi dell’accoglienza dovrebbe aver fatto la propria missione di vita è profondamente destabilizzante. Non posso fare a meno di pensare, molto inadeguatamente, a Papa Francesco: “Non dimentichiamo mai che il vero potere è il servizio; custodiamoci gli uni gli altri accogliendo con affetto e tenerezza l’intera umanità, specie i più poveri, i più deboli, i più piccoli”. Venire a Persano e alla Santa Messa è l’incontro con Dio, con la Madonna, ma anche “consolazione”. Noi portiamo i nostri ricordi, il nostro rimpianto e cerchiamo e speriamo di trovare tenerezza, perché ci sono distacchi che non si risolvono mai e che si cerca di alleviare con un abbraccio consolatorio che “scalda il cuore, risveglia la speranza, attira verso il bene”. Queste sono parole di Papa Francesco che della tenerezza ha fatto il suo messaggio centrale attraverso la parabola del Padre che abbraccia il figlio con tenerezza. Noi l’abbiamo cercata e continueremo a cercarla, la “tenerezza”, ma evidentemente c’è chi ha paura di lei e della “consolazione di Dio”; e mentre Papa Francesco ha infiniti gesti di tenerezza: scende dalla papamobile, avvicina, accarezza, scherza con i bambini, saluta e abbraccia i disabili, c’è chi la teme. Immagino il dolore che proverebbe papa Francesco se dovesse venire a conoscenza che vi sono dei pastori che ignorano completamente il suo messaggio, che non hanno memorizzato le sue parole, che non le traducono in azioni e che mancano completamente di “tenerezza”. Forse non sono titolata a sentirmi tanto coinvolta, inoltre non sono neanche “Persanese”, ma persone meravigliose mi hanno “adottata” ed io sento di manifestare così la mia vicinanza.

                                                                                                                                                                 Eugenia Ferrara

Lettera di un persanese ad un cappellano militare

Posted by on 02:09 in Notizie | 0 comments

Di Fausto Bolinesi

Lei ci definisce “ex persanesi”, con un tono che forse nelle intenzioni voleva essere spregiativo. Ancora una volta siamo costretti a ricordarle che essere “persanesi” non significa nascere o vivere a Persano, ma conservare i valori e la cultura di un territorio a cui si è legati per motivi non necessariamente anagrafici. Non è la carta d’identità che ci rende “persanesi”, ma la sensibilità per riconoscere quei valori che lei ha dimostrato di non avere. Per questo noi non saremo mai “ex” e lei non è stato, non è e non sarà mai “persanese”.

Ci sembra che con il suo comportamento lei non stia rendendo un buon servigio alla divisa che tutti noi rispettiamo e che molti persanesi, militari di ogni ordine e grado, onorano o hanno onorato anche con medaglie e riconoscimenti al valore. Essere un ufficiale dell’esercito, infatti, comporta delle responsabilità che richiedono una particolare capacità di analisi e valutazione degli eventi che, abbiamo avuto l’impressione, a lei forse manca.

Crediamo che lei non stia rendendo un buon servigio neanche all’abito di sacerdote perché nei comunicati che ha pubblicato su facebook indirizzati a noi, non riusciamo a trovare nulla del messaggio evangelico che per essere in grado di trasmettere, occorre prima aver compreso. Oltre tutto ci ha lasciato perplessi il suo invito alla Madonna a benedirci: noi pensavamo che solo il Signore e il sacerdote in Suo nome potessero farlo e questa sua delega non sappiamo se sia volontaria o frutto di distrazione.

Lei si è arrogato il diritto di tenere chiusa la Cappella, di fatto occupandola, con la frase “non sono il vostro parroco e non sono tenuto ad informare nessuno sulle mie decisioni e amaggior ragione chi non mi appartiene come fedele” che sarà pure formalmente corretta, ma moralmente scandalosa. Lei si è comportato come il padrone che decide chi può accedere alla sua proprietà e nel timore quasi ossessivo che un persanese infedele, nel senso di non suo fedele, potesse entrare nella cappella e salutare la Madonna, ha dato disposizione perché il portone restasse chiuso. Nel giorno in cui tradizionalmente viene festeggiata, lei ha posto la Madonna agli arresti domiciliari: non si è reso conto che non ha impedito ai persanesi di entrare, ma alla Madonna di uscire.

Il suo primo messaggio pubblicato su facebook ci ha lasciato stupiti, dispiaciuti e delusi, ma abbiamo pensato che, per motivi che non conoscevamo, fosse in uno stato di particolare tensione per cui, secondo l’insegnamento di Gesù, abbiamo ritenuto giusto perdonare chi non sapeva quello che faceva. Tuttavia il suo secondo messaggio, oltre a confermare un rapporto conflittuale con la sintassi che già si era reso evidente nel primo, ci ha fatto concludere che lei sapeva quello che faceva. Ma la perdoniamo ugualmente perché si è punito da solo.

Quando lei scrive che eravamo semplici invitati ad una festa che ha deciso di non organizzare più, fa supporre che si è sempre sentito estraneo, ha sopportato e non ha mai amato una comunità pacifica, onesta, rispettosa delle istituzioni quale la nostra. Non ha potuto condividere, per suoi limiti, i momenti di grande intensità emotiva che univano tutti i partecipanti alla “festa”. Emozione che poteva anche avere una genesi non completamente religiosa, ma aveva comunque l’effetto di far sentire tutti uniti, protetti, rassicurati da quella immagine che si portava in processione. Sottraendosi all’abbraccio della nostra comunità non ha provato la gioia serena e l’orgoglio di sentirsi persanese tra i persanesi. Ecco perché diciamo che si è punito da solo.

Nei suoi messaggi pubblici lei usa espressioni come “ho deciso”, “non sono tenuto a informare nessuno sulle mie decisioni”, “la caserma non è una parrocchia”, “non potete rivendicare nessun diritto”, “rivendicare un diritto che non vi appartiene”. Anche in questo caso non rende un favore alla istituzione militare di cui fa parte perché sembra quasi che lei intenda la caserma come gli antichi conventi che godevano dei vantaggi della extraterritorialità, tanto da farle dimenticare che deve rendere conto anche ai suoi superiori militari, oltre che religiosi.

Oggi, la porta della cappella chiusa, ha tenuto fisicamente separata la collettività persanese dalla statua della Madonna delle Grazie. Dalla statua, non dalla Madonna, perché figuriamoci se qualche centimetro di spessore di legno, seppure stagionato, ha potuto fermare la preghiera di una comunità incredula per la situazione che stava vivendo, ma non certo rassegnata. Ed infatti quella comunità costituita da persanesi residenti e persanesi giunti da località distanti come Bolzano e Budapest, è sempre lì, davanti quella porta chiusa.

E ci resterà fino a quando sarà riaperta, perché i cappellani passano, ma Persano e i persanesi, che non diventano mai “ex”, restano.

Persano, 6 luglio 2014 : visita alla Casina Reale di Persano, un pomeriggio indimenticabile

Posted by on 00:41 in Eventi, Video | 0 comments

Persano, 6 luglio 2014 : visita alla Casina Reale di Persano, un pomeriggio indimenticabile

Testo, foto e video di Fausto Bolinesi

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C’è chi ha chiuso le porte di quella che ritiene la sua casa…

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…e chi ha aperto quelle della sua.

Prima della cronaca di una visita bellissima e interessante, sentiamo il bisogno di manifestare la nostra riconoscenza e il nostro più sentito ringraziamento al Comandante della caserma “Ronga” di Persano, il Colonnello Carmine Ferrante per la disponibilità e la sensibilità dimostrate e al Colonnello Maurizio Isacco la cui opera di intermediazione ha reso possibile l’evento. Dobbiamo anche ringraziare il personale militare che ci ha fatto da guida-controllore per la cortesia e la discrezione con cui ha svolto questo compito.

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La prima sorpresa, piacevole, l’abbiamo avuta ai posti di controllo prima all’ingresso del comprensorio e poi a quello della caserma “Ronga”: formalità ridotte al minimo senza compromettere le misure di sicurezza che, al contrario, sono state rigorose ma discrete, tanto che ci siamo sentiti protetti e assistiti più che controllati. La seconda sorpresa, sgradita, la porta della Cappella reale sbarrata, nonostante quest’ultima, proprio perché parte integrante del Palazzo reale, dovesse restare aperta per essere visitata. Chi lo ha impedito, per il timore che potessimo dar vita ad una manifestazione religiosa che lui stesso aveva vietato, è la stessa persona che incredibilmente ha cercato di bloccare fino all’ultimo il nostro ingresso nella caserma, sebbene l’autorizzazione alla visita fosse stata concessa da suoi superiori di grado. Timore ovviamente infondato che però ha reso impossibile la recita di una preghiera di saluto e la deposizione di fiori ai piedi della statua della Madonna delle Grazie all’interno della cappella. I fiori sono stati deposti all’esterno del portone d’ingresso dove il soprano Margherita Amato, da anni socia onoraria di “Persano nel Cuore”, ha cantato una struggente “Ave Maria”. Abbiamo quindi percorso il porticato a sinistra della cappella con l’intenzione di “circumnavigare” il cortile, ma giunti all’altezza del Circolo ufficiali, siamo stati letteralmente abbagliati dalla luce calda che proveniva dal portone spalancato dal quale si poteva intravedere lo splendido salone di rappresentanza. Siamo entrati e… ne siamo usciti solo poco prima delle venti, orario concordato per la fine della visita. Lo confessiamo, ci ha sorpreso il grande senso di ospitalità del Comandante della caserma che ci ha aperto letteralmente le porte della sua casa. Ci siamo così intrattenuti, ognuno vivendo o rivivendo nel proprio intimo le sensazioni e i ricordi che quel luogo suscitava e, senza che fosse programmato in quella sede, Margherita Amato ha improvvisato un mini concerto di canzoni classiche napoletane: ognuno sa, quale esplosione di sentimenti e di emozioni hanno scatenato quella voce, quella musica e quel luogo.

  Forse è stato il regalo che ci ha voluto fare quella Signora restata al di là di un portone sbarrato. Attraversando il cortile del Palazzo reale mentre ci avviavamo all’uscita, nel consueto, armonioso silenzio di Persano, abbiamo sentito, nitido, il canto delle rondini che continuavano le loro evoluzioni e sembravano ci dicessero:”Noi siamo qui, e ci saremo anche l’anno prossimo”. Anche noi.

Fine

“Persano nel Cuore” in visita al Palazzo Reale di Persano

Posted by on 14:02 in Eventi | 0 comments

Il Comando della caserma militare, al quale va la nostra gratitudine, ha accolto la richiesta del nostro presidente Antonino Gallotta ed ha autorizzato la visita alla Casina Reale di Persano domenica 6 luglio, dalle ore 18 alle ore 20 circa, per i soci ed i loro familiari. L’appuntamento è dalle ore 17,30 circa all’ingresso del comprensorio.

 

Quando le rondini salutavano la Madonna

Posted by on 00:17 in Notizie | 0 comments

Quando le rondini salutavano la Madonna

1959

Testo di Fausto Bolinesi, foto dal web e dall’archivio digitale di Fausto Bolinesi

La statua della Madonna, portata come da tradizione in spalla da quattro fratelli, si affacciava dal portone della cappella nel cortile del Palazzo reale nell’ora magica in cui il calore e la luce abbagliante della giornata estiva lasciavano il posto alla prima frescura e ai delicati colori del tramonto. E all’improvviso il settecentesco porticato vanvitelliano diventava la cassa armonica che amplificava ed armonizzava i suoni, il canto, le voci e le emozioni dei presenti e sembrava esaltare le evoluzioni e il garrire eccitato delle rondini che si univano alla festa in uno dei suoi momenti più intensi. La processione della Festa della Madonna delle Grazie aveva inizio così, con questa esplosione di sensazioni visive ed acustiche che procuravano in tutti una grande emozione ed in alcuni perfino una commozione che faceva luccicare gli occhi. Non citiamo i nomi di chi vi partecipava e il posto che naturalmente occupava in essa, proprio perché ognuno possa ricercarli nella propria memoria. La processione, aperta dalla croce con ai lati due “lampioncini”, uscita dal Palazzo reale, svoltava a destra passando davanti all’ufficio postale sotto “l’orologio”, percorreva la breve discesa che portava al Quartiere. Da qui si dirigeva verso le Tavernole passando davanti al Forno. Puntava poi verso la Palazzina e giungeva fino al Forno crematorio dove svoltava a sinistra e, tagliando fra i parcheggi dei mezzi militari, raggiungeva il Casone per poi proseguire verso l’Officina. Svoltava a sinistra e ripassava in piazza davanti “alla Croce” in “mezzo a Persano”, imboccava quella che era la piazza d’armi della caserma e tornava nel Palazzo reale ripassando sotto “l’orologio”. La processione era accompagnata dal suono della banda, che si alternava alle preghiere e ai canti dei fedeli, e da quello delle due campane suonate a martello da ragazzi che raggiungevano la cima del campanile salendo per una scala di legno lungo un percorso il cui tratto centrale era completamente al buio. Salire sul campanile era una piccola impresa che chi è stato giovane a Persano   sicuramente era orgoglioso di compiere. Ogni tratto del percorso della processione aveva una connotazione particolare che la caratterizzava. Sembrava di percepire perfino i diversi odori: di pino nei pressi del Palazzo reale, di acacie dietro le Tavernole, di fieno e di disinfettante nei pressi dell’infermeria dei cavalli, di motore o di lubrificante nel parcheggio dei mezzi militari. E quando la processione si allargava percorrendo lo stupendo viale alberato che portava al Casone o l’ampio spiazzo della caserma, nell’immaginario nostro, inconsapevolmente pensavamo di essere ai Campi Elisi o ai Fori Imperiali. La Festa della Madonna delle Grazie era soprattutto questa: la processione. Ed era una vera festa, intesa come partecipazione collettiva ad un evento: religioso e civile al tempo stesso perché ci si sentiva parte di una “chiesa” intesa anche come “ekklesia”, comunità. La comunità che festeggiava non la sua patrona, ma la sua mamma che, in occasione della sua festa, richiamava anche i figli che si erano trasferiti altrove. Tale era considerato da tutti, infatti, quel volto sereno, composto, bello, che rassicurava e confortava. A sera, non c’era l’atmosfera triste del tutto finito, sia perché dal giorno successivo si poteva andare finalmente a quel mare di Paestum che una superstizione delle nostre mamme impediva di raggiungere prima che si celebrasse la Festa della Madonna delle Grazie, sia perché si era all’inizio dell’estate e vivevamo ancora la primavera non solo meteorologica, ma anche della nostra vita. Quella dove si pensa che tutto non debba mai finire. Finché fossimo restati a Persano, potevamo ammirare il volto amico e regale di quella mamma ogni volta che volevamo a casa sua, che era anche casa nostra: la cappella del Palazzo reale. E il giorno in cui avessimo lasciato Persano, avremmo potuto rivederlo almeno in occasione della sua festa e rivivere l’emozione di quei momenti straordinari quando, portata a spalla, la statua della Madonna compariva nel cortile del Palazzo reale festeggiata anche dalle rondini che ci piace pensare tornate dalla migrazione proprio per questo. Non immaginavamo che un giorno sarebbero tornate invano…

persano processione percorso

Persano nel Cuore all’Abbazia di Farfa e al Centro Militare di Equitazione di Montelibretti

Posted by on 22:10 in Notizie | 0 comments

Persano nel Cuore all’Abbazia di Farfa e al Centro Militare di Equitazione di Montelibretti

Testo e foto di Fausto Bolinesi

La visita a Museo del Silenzio di Fara in Sabina prometteva di catapultarci “in una dimensione senza unità di misura, né di tempo, né di spazio”. E la promessa è stata mantenuta al tal punto che non lo abbiamo visto. Non perché fosse in una dimensione spazio-temporale diversa dalla nostra, ma per un malinteso con la guida che avrebbe dovuto accompagnarci. Conoscendo la precisione, la pignoleria quasi maniacale e l’esperienza acquisita in tanti anni da Maria Rosaria Cusati, responsabile organizzatrice delle escursioni della nostra Associazione, siamo certi che, se malinteso c’è stato, non è dipeso da lei. Questo è stato il più grave dei contrattempi che hanno caratterizzato una giornata in cui, diversamente dalle precedenti, non tutto è sempre filato liscio. Il bilancio è comunque positivo: sia perché abbiamo scoperto, o riscoperto, angoli e monumenti belli, suggestivi e ricchi di storia del nostro maltrattato Paese, sia perché visitare la Scuola Militare di Equitazione di Montelibretti, per molti di noi ha significato rivivere per qualche ora a Persano. Nelle scuderie in cui i cavalli nei loro box sembravano aspettarci per farsi accarezzare, infatti, abbiamo letteralmente respirato la stessa aria di quando bambini o ragazzi, ci recavamo nei “capannoni” dove erano tenuti i cavalli. Abbiamo trovato la tenuta di Montelibretti più bella e più grande di quanto immaginassimo e siamo molto contenti, noi che abbiamo vissuto il crepuscolo di Persano come Centro Rifornimento Quadrupedi, di sapere che l’attuale comando militare è impegnato a dare a Montelibretti l’importanza che merita. Ringraziamo per l’ospitalità il Colonnello Fedele e per la cortese disponibilità a farci da guida, il capitano Napoli. Ma il motivo più importante per cui consideriamo la giornata positiva, analogamente a quanto è avvenuto durante le precedenti escursioni, è stata l’occasione per stringere nuove amicizie e ritrovarne o consolidarne antiche. Come abbiamo già avuto modo di ribadire, ad ogni nuova iniziativa, la famiglia di “Persano nel Cuore” diventa sempre più grande e più ricca di cultura e di umanità. Grazie, dunque, a tutti gli amici che hanno partecipato e un cordiale e sincero benvenuto ai nuovi con i quali, siamo certi, condivideremo molte giornate interessanti e momenti sereni.

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L’intero gruppo (o quasi)

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Gruppo di parenti in un esterno…

Antonino Gallotta, archivio vivente di tutte le vicende che riguardano il cavallo Persano e la storia che ruota intorno ad esso, ci ha inviato questo breve ma interessante commento.

Anche se per poche ore la visita alla Scuola Militare Italiana di Equitazione di Montelibretti ci ha fatto rivivere le sensazioni legate al rapporto uomo – cavallo – scuderia. Tra i cavalli nei box alcuni riportavano nomi ritrovati tra le pieghe dell’albero genealogico del ” Persano “, rinforzato dai segni dei mantelli della razza. Tra di noi abbiamo ricordato gli eventi più sentiti, scaturiti dalla vitalità del nostro villaggio, sulla scorta dell’allevamento del cavallo. Immersi nelle strutture dell’elegante complesso ” Nasello Italico “, dal nome del potente grigio nato in Toscana da un mix di sangue alquanto azzardato (lipizzano su fattrice derivata maremmana), sotto la sella del Maggiore di origine napoletana Ferdinando Filipponi, vincente in numerosi concorsi sino alle Olimpiadi del 1936, abbiamo respirato anche i fumi del fieno maggengo misto alle erbe della campagna romana. Poche gare vinsero i tedeschi negli anni dal 1926 al 1939. Infatti chiamavano Nasello ” Re delle barriere “. La visita alle altre strutture ci ha mostrato aspetti interessanti , proiettando l’utilizzo moderno del cavallo nelle dimensioni richieste alle soglie del 3° millennio.

8 giugno Gita con visita guidata a Fara In Sabina, all’Abbazia di Farfa, Monastero delle clarisse, Museo del silenzio, Centro Militare di Equitazione di Montelibretti

Posted by on 19:17 in Notizie | 0 comments

Testo di Fausto Bolinesi

Si preannuncia davvero interessante e ricca di suggestioni la gita che la nostra Associazione ha organizzato per il prossimo 8 giugno nel territorio di Fara in Sabina in provincia di Rieti. Visiteremo, infatti, l’Abbazia medievale di Farfa, monastero benedettino dichiarato monumento nazionale nel 1928, per andare poi alla scoperta del Monastero delle Clarisse Eremite che ha sede in uno storico Castello le cui origini si perdono nell’alto medioevo e ci “immergeremo” poi nel Museo del Silenzio di Fara in Sabina unico al mondo nel suo genere che promette di farci “viaggiare in una dimensione talmente antica da essere una novità …catapultati in una dimensione senza unità di misura, né di tempo, né di spazio”. La sosta per il pranzo è prevista al Ristorante “Il Giardino” ad Acquaviva di Nerola, sulla via Salaria vecchia. Qui incontreremo gli amici e i parenti che hanno radici persanesi e che vivono a Fara Sabina. Tutti insieme poi visiteremo il Centro Militare di Equitazione di Montelibretti, erede della Regia Scuola Militare di Equitazione, che ha fatto la storia dell’equitazione non solo italiana, ma olimpica e mondiale con campioni come i D’Inzeo, gli Oppes, gli Angioni. Un programma veramente affascinante, questo ideato dalla nostra bravissima Maria Rosaria Cusati che raccomanda di far conoscere prima possibile i nominativi dei partecipanti perché, analogamente a quanto avviene per le visite nel comprensorio militare di Persano, dovranno essere comunicati per accedere all’interno del centro di Montelibretti.

Questo il programma

Gita con visita guidata all’Abbazia di Farfa al monastero delle Clarisse a Fara, al Museo del Silenzio , al Centro Militare di Equitazione di Montelibretti

Partenza con pullman gran turismo:

Ore 5.30 Albanella

Ore 5.45 Eboli uscita autostrada di fronte negozio calzature Del Popolo

Ore 6.05 uscita tangenziale Pastena

Ore 6.50 uscita autostrada Santa Maria Capua Vetere

Ore 10.45 arrivo previsto all’Abbazia di Farfa

Ore 11.00 inizio visita guidata

Al termine ci si recherà a Fara e con una passeggiata andremo alla scoperta del Monastero delle Clarisse Eremite e faremo un tuffo nel suggestivo Museo del silenzio.

Pausa pranzo presso il ristorante “Il Giardino”ad Acquaviva di Nerola via Salaria vecchia

Dopo il pranzo seguirà la visita al Centro Militare di Equitazione di Montelibretti

Per maggiori informazioni e prenotazioni, contattare Maria Rosaria Cusati ai numeri 0828788332 e 3343037435

Comunichiamo che non è più possibile accettare prenotazioni poiché i posti sono esauriti

Una nuova categoria nel nostro sito: Persano nella storia, nell’arte, nella letteratura

Posted by on 00:01 in Notizie | 0 comments

Nasce una nuova categoria nel sito di “Persano nel Cuore”. Essa raccoglierà una selezione bibliografica, che sarà costantemente aggiornata, dei lavori che i vari studiosi, del passato e contemporanei, hanno finora dedicato  e dedicheranno a Persano. L’iniziativa nasce dalla constatazione che ricercatori, studenti universitari, o semplici cittadini spinti dalla curiosità, hanno cercato notizie su Persano anche sul nostro sito. Intendiamo così offrire un servizio a quanti sono interessati a Persano, e agli stessi chiediamo di comunicarci tutte le pubblicazioni che ritengono possano essere segnalate. In questo modo potremo mettere a disposizione di tutti una documentazione bibliografica ricca e aggiornata.

Persano nella storia, nell’arte, nella letteratura

Posted by on 22:59 in Persano nella storia, nell'arte, nella letteratura | 0 comments

(In colore rosso gli ultimi inserimenti)

Acton H., Gli ultimi Borboni di Napoli (1825-1861), ed. Giunti-Martello, Firenze, 1981

Alisio Giancarlo, Siti Reali dei Borboni, Officina Edizioni 1976

Alisio G. in, Il sito reale di Persano, in Napoli Nobilissima, Vol. XII, Fasc. VI nov. – dic. 1973 Napoli, Arte tipografica, 1973.

Alisio G., Siti reali dei Borboni, Aspetti dell’architettura napoletana del settecento, Officina Edizioni, Roma 1976.

Carelli G. , Il bosco di Persano. Descrizione topografica ed industriale, Napoli Tip. dell’Unione, 1868

Cardarelli Urbano – De Sivo Benito, L’Ultrasele. Edilizia e Urbanistica in un’area di sviluppo agrario, F. Fiorentino editore, Napoli 1964

Celano C., Notizie del bello, dello antico e del curioso che contengono le reali ville di Portici, Resina, lo scavamento Pompeiano etc., Napoli 1792

Conforti, L., Napoli da 1789 al 1796, ed. E. Anfossi , Napoli 1887

Conforti G., A.Grisi, M. Maresca, La rivoluzione del 1799Alburni e principato Citra, Salerno 199

Cozzo, E. (a cura di ) Catalogus Baronum – Commentario, Roma 1984

De Giorgi, C., Viaggio nel Cilento. Gli uomini, le donne, la terra, i paesi, i monti e i fiumi, Firenze 1882, rist. anast. a cura di Galzerano editore, Salerno 2002

Del Re, G., Calendario per l’anno 1823 con…copiose notizie…della Provincia di Principato Citeriore, Napoli stamperia del Giornale del Regno delle Due Sicilie, 1823

 

De Marco D., La vita sociale a Napoli nel Settecento nei documenti dell’archivio storico del Banco di Napoli in “Il Giornale degli economisti e Annali di Economia”, anno 1982, maggio-giugno, pag 298segg.

 

 De Salis Marschlins, Carlo Ulisse, Viaggio nel Regno di Napoli, a cura di Giacinto Donno, ed. Capone, Lecce 1999

De Seta C., Hackert, Napoli Electa, 2005

Di Stefano, Lucido Della Valle di Fasanella nella Lucania, Libro I , Aquaro 1781, ristampa anastatica a cura del Centro di Cultura e Studi Storici “Alburnus”, Salerno 1994

Ferrara Antonio e Alessandro, Cenni storici su Altavilla Silentina, Vasto 1898 rist. anastatica a cura del comitato festa “S. Antonio”di Altavilla Silentina

Filangieri da Satriano, G. Documenti per la storia, le Arti e le industrie delle provincie napoletane, Napoli 1891.

Fortunato G., Ricordi di Napoli, Milano 1874.

 W.J.Goethe, Viaggio in Italia, ed. Oscar Mondadori.

W.J. Goethe, Philipp Hackert, la vita a cura di M. Novelli Radice, ed. Scientifiche Italiane, Napoli 1989

 Francois Lenormant, A travers l’ Ápulie et la Lucanie. Notes de voyage, Paris A. Levy, 1883

Gallotta Alessandra, Il villaggio Persano, Relazione presentata alla manifestazione tenuta nel Palazzo reale di Persano il 9 maggio 2009, “Un sogno mai svanito. Persano un cavallo nella storia”.

Gallotta Antonino, Le origini e lo sviluppo del cavallo Salernitano – Persano,  ERSAC 1990

Gallotta Antonino, Persano: viaggio della memoria tra butteri e cavalli, GRAFESPRES, 2005

Gallotta Antonino, Cavalli, Allevatori e Cavalieri alle porte del Cilento, GRAFESPRES, 2011

Grisi, A., Le pendici degli Alburni e la Valle del Sele in Luca Mandelli  in Il Postiglione, anno IX, numero 10

Grisi A., Il Real Casino della Duchessa e l’omonima Osteria, in “Il Postiglione” n.5, anno IV, giugno 1992

Kronig W., Filippo Hackert, disegni a seppia nei dintorni di Napoli in Napoli Nobilissima, XIX, 1980

Kronig W., Il Padiglione borbonico al Fusaro e le “Quattro Stagioni di F. Hackert”, in Napoli Nobilissima, 1968, vol. VII fascic. I-II, p. 3-16.

Mincuzzi R., Lettere di Bernardo Tanucci a Carlo III di Borbone, (1759 – 1766), Roma, Istituto per la Storia del Risorgimento Italiano, 1969.

Natella P., Operai a Persano. Contributo alla storia della sociologia del lavoro in “Salerno e il Principato Citra nell’età moderna (secoli XVI- XIX)”, Salerno 1987.

Parlante N., La Casina reale di Persano tra letteratura, storia ed arte in “Il Postiglione”, periodico di attualità e studi storici, anni XXII-XXIII, numeri 23-24, giugno 2011, pp. 68-93.

Parlante N., L’Intendente della Real Caccia di Persano Giovan Domenico Piana (…Ponna 1708-Persano 1769), in “Il Postiglione”, periodico di attualità e studi storici, anni XXIV-XXV, numeri 25-26, giugno 2013, pp.103-120.
Parlante N., Cronistoria ragionata della Real Caccia di Persano. Dalla partenza di Carlo Borbone per la Spagna alla prima caccia di Ferdinando IV (1759-1765), in “Annali Storici di principato Citra, XI, 2, 2013, pp. 78-99.
Parlante N., Carlo e Maria Amalia a Persano (prima parte) in “Il Saggio”, anno XVI-I, 191 del febbraio 2012, p. 22 seg.
Parlante N., Carlo e Maria Amalia a Persano (seconda parte) in “Il Saggio”, anno XVI-I, 192 marzo 2012, p. 32 seg.
Parlante N., La Corte è a Persano. Cronaca di una particolare battuta di caccia di Carlo Borbone a Persano, in “Il Saggio”, anno XVIII, 204 marzo 2013, p. 22 seg.
Parlante N., Bernardo Tanucci a Persano (parte prima) in “Il Saggio”, anno XVIII, 206 maggio 2013, p. 22 seg.
Parlante N., Bernardo Tanucci a Persano (parte seconda) in “Il Saggio”, anno XVIII, 207 giugno 2013, p. 22 seg.
Parlante N., Trasportatori di “pietre tufe” a Persano nel Settecento in “Il Saggio”, anno XVIII, 208 del luglio 2013, p. 22 seg.
Parlante N., L’epidemia del 1764 nel Real Sito di Persano e dintorni, in “Il Saggio”, anno XIX, 214 del gennaio 2014, 22 seg.
Parlante N., L’epidemia del 1764 nel Real Sito di Persano e dintorni, in “Il Saggio”, anno XIX, 214 del gennaio 2014, p. 22 seg.

Parlante N., Ferdinando di Borbone e la Grande Caccia di Persano, in “Il Saggio”, anno XVI, 187 ottobre 2011, p. 30 seg.

Parlante N., Giovan Domenico Piana a Persano, in “Il Saggio”, anno XVIII, 209, agosto 2013, p. 28 seg.

Parlante N., La Caccia di Ferdinando IV a Persano in una cera policroma di Giovan Francesco Pieri in “Il Saggio”, anno XVIII, 210 settembre 2013, p. 22 seg.

Parlante N., Giuseppe Canart e il cane dello scalone d’onore del Palazzo Reale di Persano in “Il Saggio”, anno XVIII, 211 ottobre 2013, p. 22 seg.

Parlante N., L’aborto della regina Maria Amalia a Persano in “Il Saggio”, anno XVIII, 213 dicembre 2013, p. 16 seg.

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Parlante N., Divieti di caccia nella Real Caccia di Persano nel Settecento, in “Il Saggio”, anno XVIII, 212 novembre 2013, p. 16 seg.

Parlante N., Sant’Elisabetta d’Ungheria dona il pane ai poveri. Un dipinto di Giuseppe Martorelli nella Cappella Reale di Persano, i n “Il Saggio”, anno XIX, 216 del marzo 2014, p. 22 seg.

Parlante N., Il Principe “alchimista” Raimondo de Sangro, l’impermeabile ed altre invenzioni dedicate alla Real Caccia di Persano, in Il Saggio, anno XIX, 217, aprile 2014, p. 22 seg.

Parlante N., Il fidanzamento di Ferdinando IV Borbone e Maria Carolina d’Asburgo Lorena a Persano, in Il Saggio, anno XIX, 218, maggio 2014, p. 22 seg.

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“Persano nel Cuore” alla Giornata in onore del Professore Donato Matassino

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“Persano nel Cuore” alla Giornata in onore del Professore Donato Matassino

Testo di Fausto Bolinesi, foto di Maria Magrini

Il 26 Aprile scorso, presso il Polo Museale della Tecnica e del Lavoro in Agricoltura di Benevento, sono stati festeggiati “i primi ottant’anni del Professor Donato Matassino”, autorità indiscussa nel campo delle scienze agrarie, già titolare della Cattedra di Miglioramento genetico degli animali in produzione zootecnica del Dipartimento di Scienze zootecniche – Università degli Studi di Napoli e Presidente del Consorzio per la Sperimentazione, Divulgazione e Applicazione di Biotecniche Innovative, National Focal Point italiano presso la FAO per la salvaguardia del germoplasma animale in via di estinzione, Ordinario dell’Accademia dei Georgofili. E’ stata una vera e propria giornata di festa in onore diun maestro che per l’occasione ha tenuto una lectio magistralis sul tema “Sostenibilità globale per un mondo di bioterritori intelligenti”. Tra i tanti intervenuti, il preside della Facoltà di Agraria dell’Università di Portici Paolo Masi e Alessandro Nardone, ordinario presso l’Università della Tuscia e poi tante personalità nazionali e internazionali. Alduino Ventimiglia, artefice del recupero della Razza Governativa del Cavallo Persano certificato dagli studi genetici dello stesso professor Matassino, ha voluto rendere omaggio all’illustre scienziato con uno spettacolo di Falconeria di cui lo stesso Alduino è maestro. Date le premesse, non poteva mancare a questo importante, festoso appuntamento “Persano nel Cuore” nella persona del suo presidente, Antonino Gallotta, amico personale di Alduino Ventimiglia e dello stesso professor Matassino che oltretutto vanta delle ascendenze persanesi. E ne siamo orgogliosi.