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Domenica 3 luglio: a Persano Festa della Madonna Delle Grazie

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Domenica 3 luglio si festeggerà la Madonna delle Grazie, Patrona di Persano e dei “persanesi” sparsi nel mondo, con una Santa Messa che sarà celebrata alle ore 18,00 nel cortile del Palazzo reale di Persano. Per l’occasione la nostra Associazione ha organizzato un concerto di chitarra classica, che avrà inizio alle 19,30 sempre nel cortile del Palazzo reale, tenuto da Gregorio Fracchia, un giovanissimo talento con un curriculum già prestigioso  che vive a Torino e che verrà appositamente a Persano per questo evento del quale forniremo a breve ulteriori dettagli.

Il Cavallo Persano è tornato a galoppare

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Il Cavallo Persano è tornato a galoppare

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Testo di Fausto Bolinesi e Antonino Gallotta, foto di Fausto Bolinesi

Sì, ci siamo emozionati. Quando, attraverso l’obiettivo della fotocamera, abbiamo visto galoppare verso di noi la piccola mandria di fattrici e puledri, per alcuni momenti ci siamo ritrovati non nella splendida tenuta Seliano a Paestum, ma in quella di Persano dove le mandrie di cavalli a galoppo lungo i suoi declivi erano uno spettacolo quotidiano. Il merito di questa ritrovata emozione va ad Alduino Ventimiglia, a colui cioè, che con una tenacia che gli scettici definirebbero cocciutaggine, è riuscito a salvare sedici linee della Razza governativa persano, vale a dire la razza di cavalli che si allevava a Persano fino al 30 settembre 1972 data in cui fu messa in pratica la scellerata decisione di trasferire a Grosseto le fattrici rimaste. Il pomeriggio di sabato 11 giugno 2016, il dottor Ventimiglia ha dunque ufficialmente presentato il risultato del suo lungo lavoro di recupero. E lo ha fatto avvalendosi di due cattedratici: la professoressa Anna Laura Trombetti Budriesi, e il Professore Donato Matassino. La prima, Professore ordinario di Storia medievale presso l’Università di Bologna, ha tenuto una relazione “Sulla storia e l’importanza della razza Governativa di Persano e la sua importanza sul territorio”. Il secondo, già titolare, tra le altre qualifiche, della Cattedra di Miglioramento genetico degli animali in produzione zootecnica, un autentico luminare della cultura scientifica nel campo della zootecnia, ha tenuto una relazione “Sulla importanza della qualità genetica e sulla morfologia della razza” con la quale in pratica ha certificato l’appartenenza delle fattrici e degli stalloni di Alduino Ventimiglia alla Razza Governativa Persano. Lo stesso Ventimiglia ha tenuto una relazione “Sulla Reggia di Carditello in funzione della Real Razza di Persano” prima che pubblico ed oratori si trasferissero dalla bella sala dell’Agriturismo Seliano, al campo di gara nella stessa tenuta. Qui si è svolta la parte meno scientifica del convegno, ma certo spettacolare ed emozionante con una dimostrazione di Falconeria, arte nella quale Alduino Ventimiglia eccelle, che ha preceduto la presentazione delle fattrici, dei puledri e degli stalloni di quella Razza Governativa Persano che ha confermato di essere forte oltre che nella struttura fisica, anche nel…carattere. Diamo ampia documentazione fotografica dell’evento scusandoci con la professoressa Trombetti Budriesi per non essere riusciti ad essere presenti, per una serie di contrattempi, quando ha svolto la sua relazione.

Antonino Gallotta, Presidente dell’Associazione “Persano nel Cuore”, esperto di cavalli e profondo conoscitore della Razza Governativa Persano, ci ha inviato il seguente commento:

Una giornata con la Razza Governativa di Persano (11.06.2016).                                                

Sono arrivate nel campo quasi all’improvviso partendo dal siepone lungo il quale si erano radunate tutte e nove le fattrici con i rispettivi puledrini nati nel mese scorso.Nel rispetto della gerarchia di gruppo la saura Stessa da Tritone stallone grigio si pone alla testa del branco , consentendoci una visione d’insieme della Razza di Persano restituita nella ” piana ” antica, per volere di Don Alduino di Ventimiglia Monteforte Lascaris. Ricordi lontani sono tornati a galla consentendomi di riportarmi alla saura Birba, da Tancredi e Cariba, che in una fase acuta della transumanza annuale del 1949, incurante dell’uncino del buttero Matteo, s’involava lungo i sentieri di Mandranello,  alla vista della verde vallata in tenimento di Padula. Mi accorgo di aver aperto il libro della memoria. La saura Epa, nata nel 1956, da Relio e Rilope, che nonostante il suo arpeggio, conduceva il branco lungo i valloni di Felitto e di Mariniello. Ancora in epoca precedente la saura Orona, nata nel 1943, da Mago e Arona, fattrice di punta nella recuperata Razza del cavallo di Persano, che precedeva il gruppo forte di circa 80 fattrici. Anche se il valore statistico è limitato l’istinto mi porta ad attribuire la capacità di comando a soggetti di mantello sauro, provenienti da stalloni grigi. Lo stallone cede il mantello, ma garantisce le qualità caratteriali.Nelle due ore di presentazione, anche attraverso le deduzioni dei Proff. Matassino e Trombetti, il nostro esemplare si è posto come scrigno di storia, diffondendo tra i presenti orgoglio e speranza. Nell’abbrivio escatologico della funzionalità della Razza Governativa di Persano un dato emerge dirompente e ripetitivo : all’interno del branco è egemone la fattrice saura, discendente dai maschi a mantello grigio.Così è stato l’altro ieri, ieri , e lo sarà anche domani .                                                                                                               Antonino  Gallotta

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Veleggiando sul mare e nella poesia

Posted by on 23:16 in Notizie | 0 comments

Veleggiando sul mare e nella poesia

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Testo e foto di Fausto Bolinesi

Affascinati, più che incuriositi, dalla nuova offerta che i nostri amici di Vela Dream hanno lanciato, sabato 21 maggio 2016 abbiamo deciso di trascorrere un pomeriggio in barca a vela ascoltando le poesie selezionate e lette da attori professionisti. “Parole al Vento – Letture in barca a vela”: è questo il nome della intelligente e originale proposta della società di charter nautico che ha base nel porto di Agropoli. Abbiamo navigato lungo la costa di quella che fu la Magna Grecia solcando le onde di un mitico mare azzurro e abbiamo “veleggiato” tra i versi dei grandi poeti dell’antichità e dei giorni nostri. La giornata prescelta non era forse l’ideale, per il vento abbastanza teso ed il mare leggermente mosso, eppure abbiamo vissuto una esperienza entusiasmante, una di quelle che non si dimenticano e che fa venire voglia di ripeterla appena si è conclusa. Complice il mare ed il paesaggio del Cilento, e soprattutto grazie alla bravura degli attori, non siamo restati in passivo ascolto delle parole, ma siamo “entrati” letteralmente nelle poesie e siamo stati trasportati nei luoghi, nelle situazioni e nei personaggi che esse descrivevano. In più, con gli stessi attori si è stabilito un rapporto cordiale ed amichevole che è continuato anche durante la cena consumata a bordo della barca al rientro in porto, in un’atmosfera al tempo stesso festosa e serena. Insomma, un’esperienza che era da provare. E da ripetere!

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“La grande bellezza” di Ravello

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“La grande bellezza” di Ravello

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Testo e foto di Fausto Bolinesi

Anche questa volta ci tocca scrivere il resoconto di un successo. Perché di successo bisogna parlare a proposito della gita a Ravello che la nostra Associazione ha organizzato domenica 8 maggio 2016. Innanzitutto un successo organizzativo: orari rispettati, senza nessun tempo morto. Il nostro grazie va naturalmente a Maria Rosaria Cusati, che oramai ci ha abituato a questa organizzazione perfetta. Questa volta, però, il nostro ringraziamento lo merita anche Pasquale Spinelli, fortunato coniuge di Maria Rosaria: è lui che forse più di tutti ha spinto per questa meta che conosce bene, e per aver consigliato per il pranzo il ristorante “Garden”dalla cui sala pranzo è stato possibile godere lo spettacolo di un paesaggio meraviglioso. Qui siamo stati trattati benissimo tanto che molti si sono ripromessi di tornarci. Sulla bellezza di Ravello e delle sue ville non c’erano dubbi, eppure la visita a Villa Cimbrone e Villa Rufolo ha comunque destato meraviglia in tutti i partecipanti che oramai diventano sempre più  membri di un’unica famiglia. All’arricchimento culturale si aggiunge così il pieno di buonumore, tanto che si è riso, e molto, sia durante il viaggio in pullman, sia al ristorante. Perché il cuore di Persano, è un cuore allegro.

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A Capodimonte, alla Corte di Re Carlo

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A Capodimonte, alla Corte di Re Carlo

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Testo e foto di Fausto Bolinesi

“Alla corte di Re Carlo di Borbone” è il Gran Galà Equestre che si è tenuto il 30 aprile nel parco della reggia di Capodimonte in occasione dei trecento anni dalla nascita del re che fece grande Napoli. La manifestazione è stata voluta e organizzata da Roberto Cinquegrana, presidente della associazione “Compagnia dell’Aquila bianca” e della “Real Cavallerizza” di Napoli che si occupa di Arte Equestre Rinascimentale e Scherma Storica, una disciplina equestre riconosciuta dalla federazione FITETREC ANTE. Una bellissima, luminosa giornata primaverile, ha permesso al numeroso pubblico di assistere alle evoluzioni equestri, al ballo storico dell’800 e alla rappresentazione teatrale che ha ricostruito momenti della vita di corte. Non sono stati solo tre atti di un unico spettacolo, ma tre capitoli di una piacevole lezione di storia che ha ricordato a molti e fatto scoprire ai pochi che ancora lo ignoravano quanto ricca di cultura e di arte sia Napoli e quanto sia importante non disperdere, ma valorizzare, questo patrimonio. Va dato merito agli organizzatori, in primis Roberto Cinquegrana, di aver dato vita ad un evento che va proprio in questa direzione. Ad essi va la gratitudine di “Persano nel Cuore” che, ovviamente, non poteva mancare a questo appuntamento, come documentano le immagini che pubblichiamo.

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Domenica 8 maggio 2016 “Persano nel Cuore” nelle ville di Ravello

Posted by on 22:58 in Notizie | 0 comments

Domenica 8 maggio 2016 “Persano nel Cuore” nelle ville di Ravello

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Appuntamento turistico, culturale, gastronomico a Ravello il prossimo 8 maggio. “Persano nel Cuore”, infatti, organizza una gita in pullman a Ravello , una delle perle della Costiera Amalfitana, per una visita a due famose ville: Vila Cimbrone in mattinata e Villa Rufolo nel pomeriggio, dopo la sosta per la pausa pranzo presso il ristorante “Garden”.

Orario passaggio pullman

ore 7,30 Albanella

ore 7,40 Cerrelli di Altavilla (rotatoria)

0re 8,00 Eboli, uscita autostrada (di fronte negozio calzature Del Popolo)

0re 8,10 Battipaglia, uscita autostrada

ore 8,30 Salerno, uscita tangenziale Pastena

Per maggiori informazioni e prenotazioni, contattare Maria Rosaria Cusati ai numeri 0828788332 e 3343037435

Grazie, Maria Rosaria!

Posted by on 23:26 in Notizie | 0 comments

Grazie, Maria Rosaria!

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Testo e foto di Fausto Bolinesi

Come le altre gite, anche questa escursione a Villa delle Ginestre, al Palazzo reale di Portici e al Museo di Pietrarsa, ha avuto successo. E, come per gli altri, “Persano nel Cuore” deve ringraziare l’artefice di questi successi: Maria Rosaria Cusati, che si preoccupa di trovare il pullman (o i pullman, come in questo caso), contattare il ristorante, concordare gli orari di ingresso e le guide ai musei. A questo si aggiunge un particolare non secondario: non viene mai chiesto alcun pagamento anticipato, né c’è il vincolo di un contratto, quindi c’è il rischio che il numero effettivo dei partecipanti sia molto inferiore a quello delle prenotazioni, con le ovvie conseguenze. Ma, fino ad ora, questa ipotesi non si  è mai verificata: segno che “Persano nel Cuore” è una associazione seria di persone serie! Ma non seriose, ed infatti c’è sempre il clima festoso e sereno che regna fra amici o fra persone che lo diventeranno. Pubblicheremo presto altre immagini che documentano la visita a Portici, Villa delle Ginestre e Pietrarsa. Per il momento abbiamo ritenuto giusto ringraziare Maria Rosaria per il suo fondamentale impegno nell’Associazione.

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Con Salvatore Auzino alla (ri)scoperta dei siti reali e degli allevamenti dei cavalli dei Borbone

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Con Salvatore Auzino alla (ri)scoperta dei siti reali  e degli allevamenti dei cavalli dei Borbone

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Testo e foto di Fausto Bolinesi e Salvatore Auzino, foto di Fausto Bolinesi

Con un ritardo di oltre un mese, dovuto a problemi tecnici e non alla nostra volontà, per il quale comunque ci scusiamo soprattutto con il dottor Salvatore Auzino, pubblichiamo alcune immagini della serata e un sunto della sua ampia relazione che ha tenuto lo scorso 28 febbraio nella caserma “Cucci” a Persano. Già avevamo avuto modo di apprezzare le grandi capacità comunicative del dottor Auzino che anche questa volta è riuscito a catturare per oltre un’ora l’attenzione non solo dei non esperti, ma anche di un’autentica autorità nel campo scientifico, il professore Donato Matassino, che ha seguito in prima fila con evidente interesse l’esposizione del relatore. Il dottor Auzino che, non dimentichiamolo, è socio di “Persano nel Cuore”, ha dunque fatto ancora centro regalandoci una serata interessante che ha sicuramente arricchito le nostre conoscenze storiche. E lo ha fatto, oltre che con competenza scientifica, con garbo, eleganza, pacatezza e usando un tono discorsivo che non ha reso affatto pesante un argomento che poteva anche essere ostico e noioso. La serata si è poi conclusa festosamente in un ristorante, come documentano le immagini che pubblichiamo non prima di avere ringraziato il Colonnello Fausto CiriacoTroisi, comandante del Comprensorio militare di Persano e della Caserma “Cucci”, che ha messo a disposizione per il convegno la sala briefing e l’impianto audiovisivo.

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All’interno del complesso progetto di riqualificazione degli apparati economici, produttivi, militari ed infrastrutturali del Regno di Napoli da parte soprattutto dei primi due sovrani borbonici vanno ascritti a pieno merito i numerosi siti reali, compresi quelli di Carditello, Persano e Ficuzza ove, tra l’altro, venivano allevate pregiate razze equine. I siti reali erano residenze nelle quali i primi due Borbone erano soliti dedicarsi alle tanto amate e famose attività venatorie. Ma considerarle unicamente luoghi di delizie sarebbe assolutamente riduttivo in quanto la caratteristica più interessante di queste strutture è proprio quella di affiancare all’aspetto più strettamente mondano e ludico, esigenze economiche, produttive e militari. Un ramo specifico dell’amministrazione reale, Siti Reali, fu unicamente demandato alla gestione di questi territori mentre con la nascita nel 1795 della Giunta delle permute e delle ricompere, la corona poté beneficiare di efficaci strumenti tecnico-giuridici che permisero l’acquisizione di numerosissime proprietà, assumendo in molti casi una valenza politica ed antifeudale. Comune a tutti i siti con una connotazione agricola ed industriale fu il fatto di essere un importante banco di prova per l’introduzione di numerose migliorie tecniche che interessarono ad esempio l’irrigazione, l’utilizzazione di nuovi macchinari, l’allargamento delle coltivazioni a numerosi terreni incolti. Analogo discorso vale ovviamente per la pastorizia, l’ippicoltura e l’allevamento di bovini. I siti reali contribuirono alla creazione di una rete infrastrutturale rappresentata da strade che li mettevano in comunicazione tra di loro e con la Capitale ed ebbero anche una valenza militare in quanto situati quasi sempre in vicinanza di caserme di cavalleria poste in punti strategici a difesa del regno. Il periodo nel quale si svilupparono i siti reali abbraccia i regni di Carlo III, la reggenza di Tanucci, il lungo e burrascoso regno di Ferdinando IV interrotto dalla breve parentesi della Repubblica Partenopea del 1799 e poi dal decennio francese di Murat. Nel campo dell’arte si abbraccia un periodo che va dalle ultime espressioni del Barocco alle prime del Neoclassico. Nel periodo Barocco campeggiano le figure di Fanzago, Fontana, Caravaggio e la sua scuola. Nel secondo periodo sovrastano le figure di Fuga e soprattutto di Luigi Vanvitelli e della sua scuola di cui rimangono le monumentali opere dell’acquedotto Carolino, della Reggia di Caserta e dell’Albergo dei poveri (Fuga) e del sito di Carditello (Collecini). Nel campo della cultura primeggiano le figure degli illuministi riformatori napoletani rappresentati da Genovesi, Giannone, Filangieri e dal filosofo G.B. Vico autore di una originale e nuova interpretazione della storia.

Siti Reali ed allevamenti di cavalli: Carditello, Persano e Ficuzza

Per molto tempo Carlo III e Ferdinando IV furono visti come particolarmente interessati all’attività venatoria solo a causa di una incondizionata passione che per il primo fungeva anche da rimedio per l’ereditaria ipocondria mentre per il secondo era una autentica ossessione. In realtà la caccia va inserita nel contesto più generale dell’aristocrazia settecentesca in un momento importante di svolta in quanto questa si allontana dalla sua primitiva caratteristica di casta guerriera che si configura come società di corte. La caccia dunque si inserisce in un processo di civilizzazione che disciplina i costumi sociali dell’aristocrazia europea. Essa perde ogni sentore selvatico, ogni rapporto seppur remoto con la guerra, con il coraggio fisico, con la morte, per diventare, quasi fosse una sorta di gigantesco salotto all’aperto, un luogo di esibizione del lusso, delle buone maniere, e delle relazioni sociali. Quindi una pratica che prevedeva determinati rituali, che coinvolgeva l’abbigliamento,l’armamento, l’uso dei cavalli e dei cani e soprattutto i comportamenti, i gesti, le precedenze, le gerarchie e che pertanto fungeva come momento di verifica da parte della corona degli equilibri politici con la nobiltà.

I SITI REALI

Le Reggie di Carditello, Persano e Ficuzza furono accomunate dal fatto che presso di esse si teneva l’allevamento di pregiate razze equine, tra le quali vi fu sempre un interscambio, ma differiscono per le finalità per le quali furono costruite e pertanto anche per l’architettura. Carditello fu dall’inizio un’azienda a proiezione agricola ed allevatoriale, Persano fu una residenza di caccia e sede di allevamento di cavalli e pertanto ebbe una configurazione di stabilimento militare, Ficuzza fu soprattutto una residenza rurale di lusso. Lo stite architettonico che le accomuna è il Neoclassico con in evidenza l’edificio di Carditello, meno eleganti quelli di Persano e Ficuzza.

LE RAZZE EQUINE

Il corsiero Napolitano prende origine dal cavallo mediterraneo e attraverso varie sovrapposizioni di razze equine, dovute alle burrascose vicende storiche del meridione d’ Italia, perviene, prima ad un modello medioevale e poi ad un modello barocco. Carditello fu un “Ippotrofio” modello ove si allevavano e selezionavano prevalentemente cavalli napolitani. Il suo allevamento subì un colpo mortale all’epoca dell’Unità d’Italia, ma lasciò le sue tracce genetiche nella razza Lipizzana, nel Persano e nel Salernitano. A nostro giudizio se ne possono distinguere due varietà: la varietà Campana e quella Apulo Lucana. La mescolanza genetica che ne fu all’origine fu la stessa ma avvenne con modalità diverse nelle due varietà. In quella campana è più evidente l’impronta del turco, in quella apulo-lucana quella del berbero.

Alcuni documenti reperiti di recente presso l’archivio della Sovraintendenza dei Beni Culturali di Caserta evidenziano come l’allevamento di Carditello si rifornisse di giumente in Puglia ed in Lucania. La Real Razza di Persano fu creata da Carlo III di Borbone nel territorio compreso tra il Sele ed il Calore utilizzando le fattrici a sfondo berbero e napolitane residenti nella piana del Sele a cui si aggiunsero, successivamente, cavalle siciliane, pugliesi e calabresi coperte da stalloni turchi, berberi, arabi, persiani e spagnoli. Ne risultò una ben equilibrata mescolanza delle varianti del cavallo mediterraneo. La Real Razza di Ficuzza e L’OrientaleSiciliano. Le ottime qualità del cavallo siciliano erano note fin dall’antichità. La Real Razza di Ficuzza fu voluta da Ferdinando IV durante i suoi due soggiorni siciliani. Fu creata con stalloni della real razza di Persano con fattrici siciliane ricche di sangue arabo, ma ebbe vita breve: infatti nel 1834 essa fu smembrata. Fortunatamente una cinquantina di riproduttori furono utilizzati nel territorio dei Nebrodi e delle Madonie ove infusero il loro prezioso sangue. Successivamente l’opera di selezione e di miglioramento genetico del cavallo siciliano fu portata avanti, fin dall’unità di Italia dal Regio deposito stalloni di Catania con l’importazione di pregiati riproduttori arabi e da alcune famiglie di allevatori privati. La recente opera di selezione che ha recuperato queste antiche linee di sangue ha dato vita alla creazione del P.S.O. siciliano che dal 1988 beneficia di un proprio libro genealogico.

Salvatore Auzino

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