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Una magica serata in un magico Palazzo

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Una magica serata in un magico Palazzo


ATTENZIONE, COME COMUNICATO, ERA POSSIBILE INVIARE LA RICHIESTA DI PARTECIPARE ALLA VISITA ENTRO IL 4 LUGLIO, PERTANTO NON E’ PIU’ POSSIBILE ACCETTARE RICHIESTE DI PARTECIPAZIONE

Testo e foto di Fausto Bolinesi

Domenica 7 luglio la nostra associazione vuole ricordare la Madonna delle Grazie, Patrona di Persano, con una serata davvero eccezionale. Nadia Parlante, storico dell’arte e autrice di un monumentale volume su Persano e i Borbone e quindi profonda conoscitrice della storia e i segreti del Palazzo reale, ci accompagnerà nei corridoi e nelle sale aperte, nel cortile e nella cappella, per farci rivivere le atmosfere della corte settecentesca, oltre che illustrarci le bellezze artistiche del monumento. Nella magica atmosfera del cortile del palazzo potremo poi ascoltare la magia del suono dell’arpa e della tammorra che ci accompagneranno lungo un percorso musicale che parte dalle villanelle del sedicesimo secolo, per arrivare alle tarantelle del novecento. Una serata, dunque, davvero particolare organizzata anche per rendere fruibile a più persone un patrimonio storico-architettonico come il Palazzo Reale di Persano che la nostra associazione è impegnata tangibilmente a salvaguardare anche grazie alla disponibilità, diremmo intelligente e illuminata, delle autorità militari con le quali, attraverso le persone del comandante della caserma, colonnello Stefano Capriglione, e del comprensorio, colonnello Fausto Troisi, abbiamo stretto un rapporto di fruttuosa collaborazione. Come oramai sanno bene quanti hanno già partecipato agli eventi che abbiamo organizzato, per poter accedere al Palazzo reale occorre comunicare i nominativi dei partecipanti ed eventualmente il numero di targa dell’auto entro giovedì 4 luglio. Oltre che con un messaggio privato sul profilo facebook di Persano nel Cuore (
https://www.facebook.com/persano.nelcuore ) si possono contattare anche i numeri di telefono o inviare una comunicazione e mail a:
Antonino Gallotta
tel. cell. 3894713227  email: gallottaantonio@libero.it
Fausto Bolinesi
tel. cell. 3358023849 email: fausto.bolinesi@gmail.com
Donata Iorio
tel. cell. 3282827088  email: iorio.donata@libero.it
Maria Rosaria Cusati
tel. cell. 3343037435 email: mrcusati@alive.it

Alessandra Gallotta
tel. cell. 3386019399 e mail:  alesgal2001@alice.it


Posted by on 18:51 in Notizie | 0 comments

Foto di Fausto Bolinesi

I cavalli della Razza Governativa Persano a Carditello. In attesa di rivederli a Persano…

Posted by on 23:50 in Notizie | 0 comments

I cavalli della Razza Governativa Persano a Carditello. In attesa di rivederli a Persano…

Testo e foto di Fausto Bolinesi

Si chiama Ilaria Carpentiero. E’ la giovane, bella, preparata guida della Cooperativa “Il Cardo” che ci ha accompagnato nella visita alla Palazzina centrale del Real Sito di Carditello domenica 19 maggio in occasione della manifestazione “Villaggio Reale: gastronomia ed eccellenze del territorio”, nel cui ambito sono stati presentati i cavalli della Razza Governativa di Persano che Alduino Ventimiglia ha cosi faticosamente, testardamente, ma alla fine, felicemente salvato. L’incontro con Ilaria è stata la nota più positiva di una giornata già positiva che ha premiato quanti non si sono lasciati spaventare dalle preannunciate avverse condizioni meteorologiche e sono comunque confluiti al sito reale: le nuvole e la pioggia, come documentano le foto che pubblichiamo, hanno lasciato il posto al sole e a un limpido cielo azzurro proprio quando erano previste le manifestazioni all’esterno. In particolare quando nel suggestivo parco sono stati presentati i puledri e le fattrici della razza governativa. Ed è stato questo, lo confessiamo, il motivo principale che ci ha portato a Carditello: rivedere alcuni dei puledri che praticamente abbiamo visto nascere nove anni fa a un chilometro in linea d’aria da Persano. Noi pensiamo che una mandria di cavalli che pascola in un prato sia tra gli spettacoli più rilassanti: proprio quello che abbiamo visto nel parco del sito reale e che ci ha fatto ricordare i cavalli a Persano dove speriamo di poterli rivedere. Del cavallo Persano, della sua storia e della storia di Persano si è molto interessata Ilaria con la quale abbiamo parlato alla fine della visita, da lei così bene guidata. Ci ha colpito il suo sincero entusiasmo e la sua curiosità che lasciavano trasparire il suo amore per la nostra terra. Ci ha fatto un enorme piacere ed è stata per noi una iniezione di ottimismo constatare che ci sono giovani animati da una grande volontà di impegnarsi nella promozione turistica e quindi culturale del territorio in cui vivono e che sperano di non dover lasciare per cercare lavoro altrove. Ben venga dunque la collaborazione tra “Persano nel Cuore”, la nostra associazione, e i giovani della Cooperativa “Il Cardo”che si occupano delle visite didattiche al sito reale di Carditello. Per questo abbiamo considerato la nota più positiva della giornata l’incontro con Ilaria con la quale abbiamo prefigurato scambi di visite al sito di Carditello e al palazzo reale di Persano.

I Signori Santostefano della Cerda a Mena Nova

Posted by on 21:07 in Accadde a Persano..., Eventi, Notizie | 0 comments

I Signori Santostefano della Cerda a Mena Nova

Da sinistra: Vincenzo Cerrone, Giacomo Barberis, Emilio Zito responsabile della incolumità della contessa Maria Felice della Cerda di Santo Stefano, moglie del generale Tommaso Lequio di Assaba

Testo e foto dell’archivio fotografico di Antonino Gallotta

Veniva spesso a Mena Nova di Persano (centro di doma e addestramento puledri di 3 anni) un giovin signore gentile e curioso, di nome Fulco, insieme alla sorella Maria Felice di Santostefano, contessa della Cerda, moglie del Generale di cavalleria Tommaso Lequio, conte di Assaba. Fulco si muoveva di continuo, in massima libertà, mentre la sorella seguiva le attività di mia madre che consistevano nell’infornare il pane nel forno a legna, attiguo alla casa, oppure a raccogliere le uova nel pollaio. Quando si stancava si dedicava ad innaffiare l’orto, facendo scorta di fichi, sia del tipo bianco che scuro. Nel continuo correre Fulco apriva e chiudeva i box dei cavalli, osservando soprattutto la ferratura. Una volta gli ho mostrato i ferri dismessi che raccoglievo quando il maniscalco veniva a cambiarli, in genere ogni quaranta giorni, e ne scelse cinque, fra i quali uno appartenente a Giulivo, nato nel 1938, sauro anglo arabo in attività come stallone esploratore, a cui io tenevo molto. Poi si dilettava a pitturare i ferri dei cavalli e li metteva in mostra, a beneficio dei lavoranti in servizio a Mena Nova. Quando gli capitava tra le mani un filo di ferro, spesso il filo che avvolgeva le balle di fieno e di paglia, in breve tempo creava una testa di cavallo oppure un bovino maremmano dalle lunghe corna. Passava velocemente da un settore all’altro, forte della sua genialità, già collaudata dalla nascita in terra di Sicilia, ove a Palermo possedeva la famosa villa di Niscemi. Maria Felice in particolare raccontava della casa di famiglia, la vita che conduceva, specie quando erano in compagnia dei cugini Tomasi di Lampedusa. Dopo tanti anni venne a sapere che Fulco aveva dato sfogo alla sua inventiva diventando maestro gioielliere, conteso dai grandi del comparto orafo e cinematografico. Creatore di gioielli ha esposto a Parigi, Londra e New York. Ha collaborato con grandi registi, fornendo le sue conoscenze nella stesura del film “Il Gattopardo”. Mi piace pensare che il suo genio in gioventù abbia trovato l’humus giusto per svilupparsi, sostenuto da abbondanti bevute di “acqua del pozzillo”.

Una giornata speciale di un gruppo speciale

Posted by on 23:17 in Notizie | 0 comments

Una giornata speciale di un gruppo speciale

Testo e foto(montaggio) di Fausto Bolinesi

Quando alla fine della visita parte un applauso spontaneo rivolto alla guida da parte di tutti i partecipanti, vuol dire che la guida è speciale. E quando la guida stessa, la bella e simpatica Giulia Nappi, si meraviglia per la scelta della nostra meta, le basiliche paleocristiane di Cimitile e il Museo di Nola, che, per quanto interessantissima, è (ancora) conosciuta soprattutto dagli studiosi, vuol dire che chi ha scelto la meta, la nostra Maria Rosaria Cusati, è una organizzatrice speciale. E quando alla fine del pranzo il titolare dell’ottimo ristorante Pizza&Fritti ci tiene a sottolineare che non ha mai visto un gruppo così bene amalgamato e così educato, vuol dire che il gruppo è speciale. E se il gruppo è speciale, non può essere che “Persano nel Cuore”. Ancora una volta una bellissima giornata scandita da orari programmati e rispettati alla perfezione. Il merito è di tutti i partecipanti, delle belle persone che compongono la “famiglia persanese” e che rendono luminosa, quindi primaverile, anche una giornata meteorologicamente autunnale: grigia e piovigginosa. Non sono state certo le previsioni meteo non buone, infatti, a scoraggiare i gitanti anche perché in analoghe precedenti occasioni alla fine è sempre spuntato il sole. E a proposito di sole e quindi di luce, Maria Rosaria è già al lavoro per mettere a punto una visita guidata a Napoli per il prossimo 29 giugno dove ci attende la magica luce dei capolavori pittorici di Caravaggio!

Don Vincenzo Avallone, il cappellano che amava Persano

Posted by on 16:29 in Notizie | 0 comments

Don Vincenzo Avallone, il cappellano che amava Persano
Persano, primi anni sessanta: processione della Madonna delle Grazie

Testo di Fausto Bolinesi, foto Archivio Persano nel Cuore

Ci sono persone che non vorremmo mai ricordare, che in effetti non ricordiamo mai e quando ci vengono ricordate ci procurano un naturale fastidio, e ci sono persone che non vorremmo mai dimenticare, che in effetti non dimentichiamo mai e quando ci vengono ricordate ci procurano un naturale moto di commozione e di affetto. A quest’ultima categoria appartiene Don Vincenzo Avallone cappellano militare a Persano negli anni sessanta. In teoria, in quanto cappellano militare, non era il parroco di noi che appartenevamo alla popolazione civile, tanto più che il parroco “ufficiale”, Don Vittorio Granito, lo avevamo già. Ma Don Vincenzo, da uomo intelligente e colto oltre che buono, capiva bene che la tipologia dei fedeli non dipendeva dall’abito che indossava, cioè la divisa militare o la veste talare, perché il ministero sacerdotale, come è giusto che sia, lo viveva come un servizio alla comunità e non come un impiego. La sua anima, la sua disponibilità verso il prossimo, così come la porta della cappella del Palazzo, era sempre aperta. E noi, non ancora adolescenti, quella porta la varcavamo spesso e volentieri, richiamati da quel prete strano che non ci intimoriva, che giocava con noi ed era lo stesso che vedevamo poi raccolto in preghiera genuflesso su un inginocchiatoio, per esempio, durante le funzioni religiose del mese mariano. Era lo stesso che faceva arbitrare le nostre interminabili partite a pallone da un soldato che puniva con l’espulsione di alcuni minuti non un fallo di gioco, ma ogni parolaccia che ci sfuggiva. Era lo stesso che veniva a trovarci nella nostra scuola elementare e con il suo registratore da poco acquistato ci faceva divertire, e si divertiva, osservando noi che stupiti riascoltavamo le nostre voci. In una di quelle occasioni ricordo che, estasiato, ci fece sentire, sì, sentire, non ascoltare, un brano della “Sinfonia della Forza del destino” di Verdi. Potrebbe essere una follia far ascoltare quella musica “pesante” a scolari delle elementari, ma se sono qui a ricordarlo a distanza di decenni, vuol dire che follia non era. Quando giunse la notizia che sarebbe andato via provai un grande dispiacere. Seppi che il suo vescovo lo voleva ad Ischia: non gli si poteva dare torto perché evidentemente era consapevole di quanto valesse quel sacerdote. Un giorno, quando aveva lasciato Persano già da alcuni mesi, gli scrissi. Volevo fargli sapere quanto fosse stato importante per me, e credo non solo per me, averlo conosciuto. Non ho mai ricevuto risposta a quella lettera che, nella mia ingenua fiducia nelle poste italiane, avevo indirizzato semplicemente a Don Vincenzo, Ischia. Ora mi piace immaginare che Don Vincenzo avrà finalmente potuto leggere quel mio scritto e questo mio ricordo e che sappia quanto la comunità persanese gli volesse bene e lo stimasse. Ciao Don Vincenzo, ogni volta che sono entrato nella cappella e ho visto l’inginocchiatoio, mi sono ricordato di te e ti ho rivisto raccolto in preghiera. E ti rivedrò ancora, soprattutto ora che certamente starai pregando dove solo i buoni e i puri di cuore meritano di andare.

Domenica 5 maggio visita alle basiliche paleocristiane di Cimitile e al museo storico- archeologico di Nola

Posted by on 14:52 in Notizie | 0 comments

Domenica 5 maggio visita alle basiliche paleocristiane di Cimitile e al museo storico- archeologico di Nola

Riparte il pullman di Persano nel Cuore alla scoperta dei tesori artistici della nostra terra. Questa volta la nostra Maria Rosaria Cusati ci accompagnerà in un interessantissimo giro turistico nell’Area Nolana. Visiteremo il complesso delle basiliche paleocristiane di Cimitile in mattinata e nel pomeriggio, dopo la pausa pranzo in ristorante, il Museo storico archeologico di Nola. All’interesse culturale delle visite, come sempre accompagnate da guide professioniste, siunirà il piacere di ritrovarsi tra gli amici nella bella famiglia di “Persano nel Cuore”.

ORARIO DI PARTENZA E PUNTI DI RITROVO

ORE 07,30 ALBANELLA

ORE 07,40  CERRELLI DI ALTAVILLA SILENTINA

ORE 08,00 EBOLI USCITA AUTOSTRADALE

ORE 08,10 BATTIPAGLIA USCITA AUTOSTRADALE

ORE 08,30 SALERNO USCITA TANGENZIALE PASTENA

ORE 10,00 CIMITILE, INIZIO VISITA GUIDATA

ORE 13,00 PAUSA PRANZO

0RE 15,00 VISITA AL MUSEO STORICO E ARCHEOLOGICO DI NOLA

Per prenotazioni e maggiori informazioni contattare Maria Rosaria Cusati ai numeri 0828788332 e 3343037435

ATTENZIONE Comunichiamo che i posti disponibili sono esauriti, pertanto non è più possibile accettare prenotazioni

Corte borbonica e “Real Caccia” di Persano

Posted by on 00:15 in La biblioteca di "Persano nel cuore", Notizie | 0 comments

Corte borbonica e “Real Caccia” di Persano

Testo di Alessandra Gallotta

Tra i siti reali Borbonici, quello di Persano sta vivendo un momento felice di riscoperta e di interesse. L’approfondimento della sua storia sta mettendo in luce quanto sia stato fondamentale per l’economia di parte della piana del Sele per oltre due secoli.
Su Persano si è scritto poco. Mancava, infatti, uno studio approfondito e serio, scientifico che, fondandosi su documenti e testimonianze, ne facesse comprendere la sua importanza nel circuito dei siti Reali Borbonici. Con questo libro di Nadia Parlante si spalanca ai nostri occhi un mondo fatto di caccia, ma anche di funzioni amministrative, economiche,politiche
e culturali, come messo in evidenza nel sottotitolo.
Il testo si avvale della presentazione del professor Giuseppe Cirillo, un saggio nel saggio, con le cui parole apriamo questa recensione:
“Nel volume di Nadia Parlante emerge in modo evidente la funzione del sito Reale di Persano come “corte decentrata”. Intorno al rituale della caccia finiscono per concentrarsi tutta una serie di funzioni politiche e cerimoniali. Non sfugge il rapporto strettissimo che lega Persano alla valorizzazione di Paestum. E’ lo stesso rapporto che esiste tra Portici e la
scoperta di Ercolano. E’ in questo luogo,come emerge dalla ricerca dell’autrice, che si legano i diversi rituali dei Borbone: cavalcate ed allevamento di cavalli purosangue per l’esercito e per l’aristocrazia, i rituali effimeri,il nuovo interesse per le antichità, il rituale del Gran Tour. A fare da collante, la presenza della corte, di funzionari, di uno stuolo di
artisti – con il giungere di Mengs, Hackert, Tischbein, Kauffmann, Vigèe-Lebrun – che proprio tra Persano e Paestum immortalavano il paesaggio pittoresco ed il vedutismo che avrebbe aperto la strada al preromanticismo.”. Nadia Parlante sapeva, come spiega nell’introduzione al testo, che scrivere su Persano sarebbe stato un impegno lungo e complesso. Lavorava a Torino, allora, e iniziò questa sua opera avvalendosi delle fonti degli archivi piemontesi. Ha esaminato, poi, l’immenso
carteggio tra Carlo III e il reggente Tanucci, che le ha permesso di recuperare, attraverso le vicende quotidiane narrate dai due protagonisti, atti, dati e documenti conservati negli immensi e precisi archivi borbonici. Il testo che ha pubblicato non è solo il resoconto storico e scientifico che dimostra l’importanza strategica e culturale di un sito. In esso vi si
trovano aneddoti e sfumature, storie di vita quotidiana ed episodi che ci fanno entrare da spettatori in un mondo reale, svelandone le luci e le ombre, il fasto della corte e la vita della gente che ruotava intorno ad essa. Tutto a dimostrare quanto la storia di Persano sia stata legata alla storia europea del ‘700 e dell’800. Eventi importanti sono stati intessuti a
Persano, quando la corte vi soggiornava. Accanto al rito della caccia, alle sue metaforiche implicazioni, si dà risalto allo studio del contesto territoriale ed amministrativo del sito, della sua importanza nel circuito dei siti reali borbonici, che non erano solo luoghi per il divertimento del Re e della sua corte, ma si ponevano come centri di sviluppo economico e
di sperimentazione agricola. Anche la costruzione di una capillare rete stradale, come quella prevista per Persano, contribuì alla valorizzazione di questa parte del Regno che si aprì, così, verso il Cilento.
Scrive l’autrice nella presentazione: “Come non immaginare il brulicare di vita e di operosità intorno alla Casina? Le squadre dei Cacciatori Reali, le modeste compagnie di teatranti Ebolitani … e saltimbanchi, poeti, feste incredibili organizzate dagli scenografi di corte per Natale o Capodanno con tanto di fuochi d’artificio e palloni aerostatici. E ancora: le fastose cacce, i cinghiali giganteschi, i cervi, i lupi, i bufali.”

Contenuti.
Il volume è diviso in tre parti, ognuna delle quali sviluppa un tema specifico.
La prima va dalla costruzione della Casina al 1816 e non trascura la rivoluzione del 1799, che anche a Persano lasciò la sua traccia dolorosa.
La seconda parte descrive la Corte, il cerimoniale della caccia, i viaggiatori, le testimonianze letterarie.
La terza riporta Biografie, vita quotidiana, cronache del sito Reale, i sovrani, i ministri, i funzionari, gli architetti, gli ingegneri, gli artisti legati a Persano.
Il testo si avvale di una nutrita appendice documentaria, di una tavola riassuntiva dei soggiorni Reali a Persano, documentati; di una vasta bibliografia e di foto della Casina e di alcuni progetti relativi alla sua costruzione.
Un testo scientifico, “ la Bibbia di Persano”, come lo ha definito la stessa autrice; un’opera completa cui fanno da cornice documenti dai quali si evincono i nomi degli abitanti dei paesi vicini che a Persano hanno lavorato, le somme loro dovute, le controversie con i cacciatori di frodo ed altri aneddoti e curiosità. Come quella che racconta del Principe
Alchimista Raimondo di Sangro il quale inventò un tessuto impermeabile donato al Re, pensato per la caccia invernale a Persano, notoriamente fredda e piovosa. Sono consapevole che quanto da me scritto non riesce ad illustrare come merita la valenza di questo volume. Un lavoro “concentrato” in 450 pagine di storia e di vita che si legge senza stancarsi. La ricchezza delle note, poi, lo arricchisce e fornisce altre notizie e
altre curiosità. Ci fa piacere concludere con le parole con le quali l’autrice chiude l’introduzione: ” Di malaria, acque, boschi, potere regale ed eterna bellezza è fatta quest’antica terra di Persano e ad essa, modestamente, restituisco un pezzo della sua grande storia.”
Il Volume è stato stampato con il Patrocinio del COSME (Centro-Osservatorio sul Mezzogiorno d’Europa)- Centro Interpartimentale di Ricerca dell’Università della Campania “Luigi Vanvitelli”
Ha curato la presentazione Giuseppe Cirillo, Professore di Storia Moderna presso la Facoltà di studi Politici “J. Monnet” – Università degli Studi della Campania “Luigi Vanvitelli”.
E’ stato pubblicato dal Centro Culturale Studi Storici – IL SAGGIO- Eboli.

Ci fa piacere, infine, ricordare che

CORTE BORBONICA E REAL CACCIA DI PERSANO
Rituali, cerimoniali, funzioni, vita quotidiana.

è stato presentato nel salone di rappresentanza del Reale Casino di Caccia di Persano il 24 Aprile 2018. Nessun luogo poteva essere più indicato per ospitare un evento così interessante ed importante non solo per coloro che hanno Persano nel cuore. La storia dei popoli passa attraverso la “storia minore”, quella vera, che parla della gente che la storia l’ha fatta o l’ha subita sulla propria pelle. Altro non aggiungo, perché, chi lo volesse, può
trovare la cronaca di questa bella serata, ampiamente documentata e commentata, in questo stesso sito.

Eboli, 27 marzo 2019.

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La storia scritta nel marmo

Posted by on 12:34 in Notizie | 0 comments

La storia scritta nel marmo

di Alessandra Gallotta

L’esistenza e la storia di Persano sono strettamente legate ai Borbone. Tutti i documenti cartacei di quanto hanno realizzato i Borbone nel loro Regno sono consultabili negli archivi che li custodiscono. Ma ce ne sono altri, incisi nel marmo, che spesso non leggiamo, perché di essi ignoriamo addirittura l’esistenza. Nella nostra ricerca abbiamo trovato due di questi “documenti”, nei quali si fa riferimento a Persano.

La via di Persano

“Nel pomeriggio del 10 maggio 1734 un grandioso corteo rilucente di sete ricamate, di oro e di argento, attraversò le strade di Napoli, da Porta Capuana alla Reggia, tra musiche e salve di cannone. Il popolo faceva ala e applaudiva: ma non tanto all’indirizzo del diciottenne dai capelli biondi e dagli occhi celesti che faceva il suo ingresso a cavallo, quanto per incitare i cavalieri che, al suo fianco, gettavano manciate di monete. Quel diciottenne era don Carlo di Borbone, figlio di Filippo V e di Elisabetta Farnese ed entrava in città come re delle Due Sicilie, ponendo fine a 230 anni di malgoverno vicereale e instaurando quella dinastia che doveva rimanere sul trono di Napoli fino all’Unità d’Italia. ( tratto da Storia illustrata- speciale: ‘I Borboni in Italia’- ottobre 1965).” Due furono i problemi fondamentali che si posero al giovane Re: la trasformazione dello stato da feudale ad amministrativo, con l’ammodernamento dei sistemi e un riordinamento degli strumenti di governo per mitigare l’indigenza in cui versavano moltissimi dei suoi sudditi, e la definizione dei rapporti tra il Regno e la chiesa. Oltre alla revisione del catasto, al Codice Carolino, la Giunta di Commercio, Carlo istituì, prima in Europa, la Cattedra di Economia Politica presso l’Università di Napoli. Moltissime furono le opere e gli edifici che il Re volle restaurare e costruire. Una parte importante di esse furono le strade, e, tra queste, ci interessa quella che da Salerno conduce a Persano, sito reale destinato alla caccia, grande passione di Re Carlo. La via di Persano inizia da Portanova, e, guardando sull’arco della Porta in piazza Flavio Gioia, vi troviamo posizionata una lapide. Abbiamo trascritto il suo contenuto, lo abbiamo tradotto e la proponiamo agli amici di Persano nel Cuore.

POSUERUNT ME CUSTODEM

CAROLO BORBONI REGI INVICTISSIMO

UT AD PERSANUM VENATUM

PEREUNTI RECTIOR FORET CURSUS

HIC NOVAM ORNATIUS PORTAM

EXTRUXIT ORDO POPULUSQUE SALERNITANUS

ANNO MDCCLIV

POSERO ME COME CUSTODE

TUTTO IL POPOLO DI SALERNO

HA FATTO COLLOCARE, IN QUESTO LUOGO,

UNA PORTA NUOVA E PIU’ ELEGANTE

AFFINCHE’ FOSSE PIU’ AGEVOLE IL VIAGGIO

VERSO IL TERRITORIO DI CACCIA DI PERSANO

PER CARLO DI BORBONE, RE VITTORIOSO .

ANNO 1754

Una visita da ricordare

Ben conservata nel Monastero di Sant’Antonio Abate di Eboli, vi è una lapide che racconta della visita di Ferdinando IV e Maria Carolina di Borbone alle Benedettine, avvenuta il 4 gennaio 1774 durante una loro sosta a Persano, e documentata anche nel libro di Nadia Parlante “Corte Borbonica e Real Caccia di Persano”. Scrive l’autrice (pag.106) … “Solo alla Regina, però,fu concesso di infrangere la clausura e di intrattenersi brevemente con le monache nel chiostro, mentre il Re fu costretto ad aspettare nel parlatorio – al di là della grata di ferro, dove degustò i saporiti pasticcini di mandorle che gli erano stati offerti. La Regina fece dono alle suore benedettine di una preziosa pianeta con stola, tuttora custodita in monastero.” …

Anche per questo documento marmoreo vi proponiamo l’iscrizione in latino e la sua traduzione.




Portone di accesso al monastero Benedettino di San Antonio Abate di Eboli. Nell’atrio, a sinistra della parete sulla quale si apre il portone interno che dà accesso alla clausura, è posizionata questa lapide:

AETERNUM POSTERIS MONUMENTUM

QUOD

MARIA CAROLINA AUSTRIACA

AD GLORIAM NATAM

CUM AUGUSTO CONIUGE SUO

FERDINANDO IIII SICILIARUM ET HIERUSALEM REGE

AD PERSANICAM VENATIONEM PROFECTA

SACRAS HASCE AEDES

SUB NOMINE TUTELAQUE DIVI ANTONI ABBATIS

NOBILIUM VIRGINUM DIVI BENEDICTI LEGIBUS OBSEQUENTIUM

III IDUS IANUARIAS ANN MDCCLXXIIII

ADIVERIT

SUOQUE ASPECTU ET ORIS MAIESTATE

BEAVERIT

ISIDORO SANCHES DE LUNA PATRICIO NEAPOLITANO

EX EIUSDEM DIVI BENEDICTI FAMILIA

SALERNITANORUM ARCHIEPISCOPO

LOCI PRAESULE

ET DONATO CAMPAGNA EBOLITANI MUNICIPI PATRICIO

PRIMICERIO ET MONIALUM VICARIO

MARIA SCHOLASTICA CAMPAGNA

GERMANA HUIUS SOROR

ANTISTITA

MARMOREA TABULA FIRMATUM VOLVIT

NE TANTAE DIGNATIONIS DOMINAE INDULGENTISSIMAE

MEMORIA ELANGUESCAT

QUESTO MONUMENTO RICORDI AI POSTERI

IN ETERNO

CHE MARIA CAROLINA D’AUSTRIA,

NATA PER LA GLORIA,

CON IL SUO AUGUSTO CONIUGE

FERDINANDO IIII RE DELLE SICILIE E DI GERUSALEMME,

DIRETTA VERSO LA RISERVA DI CACCIA DI PERSANO

GIUNGERA’

IL IIII GENNAIO 1774

ALLA SACRA DIMORA

DELLE NOBILI VERGINI CONSACRATE ALLE LEGGI DI SAN BENEDETTO

POSTA SOTTO LA TUTELA DEL DIVINO SAN ANTONIO ABBATE,

E GIOIRA’

PER IL SUO ASPETTO E LA MAESTA’ DEL SUO PORTALE.

(CON) ISIDORO SANCHES DE LUNA, NOBILE NAPOLETANO,

DELLA STESSA FAMIGLIA BENEDETTINA,

ARCIVESCOVO DI SALERNO E PRESULE DI QUEL LUOGO,

E DONATO CAMPAGNA NOBILE EBOLITANO

PRIMICERIO E VICARIO DELLE MONACHE,

MARIA SCOLASTICA CAMPAGNA,

SUA SORELLA CARNALE,

MADRE ABBADESSA,

VOLLE GARANTIRE CON QUESTA MARMOREA TAVOLA

CHE NON ANDASSE PERDUTO IL RICORDO

DI UNA REGINA COSI’ INDULGENTE

Questi due pezzi di storia di Persano, gelosamente custoditi nel marmo, sono lì a ricordarci che il nostro piccolo, particolare, forse unico, “villaggio” ha svolto un ruolo fondamentale nella storia generale del Regno di Napoli, come ampiamente documentato da testi scritti da molti autori. Tra questi ci fa piacere ricordare, oltre a quelli pubblicati dal nostro Presidente, Antonino Gallotta, i lavori di:

Alessia De Santis “Carlo di Borbone e le eredità Medici Farnese”, di cui ci siamo già occupati;

Nadia Parlante “Corte Borbonica e Real Caccia di Persano – Rituali, cerimoniali, funzioni, vita quotidiana”, presentato a Persano il 14 aprile 2018 e del quale parleremo sul nostro sito;

Giovanni Pisano e Serena Pisano “ Vanvitelli e Hackert a Persano con i Borbone”, il cui contenuto sarà portato a conoscenza dei nostri amici che ci seguono attraverso il sito.

Sono tutti testi molto interessanti, perché ricchi di fotografie e fonti storiche e documentarie. Non anticipo altro. Mi auguro che abbiate il desiderio di leggere e la pazienza di aspettare.

Per “Persano nel Cuore” Alessandra Gallotta.